Attimi di forte tensione si sono registrati in data 10 maggio 2025 presso la Casa Circondariale di Caltanissetta, dove alcuni facinorosi detenuti hanno alimentano un’azione di rivolta con barricamento, distruzione degli arredi ed eventi incendiari, interessando il padiglione ove sono ubicati i detenuti appartenenti al circuito Media Sicurezza. La sommossa è stata generata e provocata da alcuni detenuti già noti per la promozione di altri eventi analoghi presso altre strutture penitenziarie, in segno di opposizione per l’esecuzione di una sanzione disciplinare nei confronti di un altro detenuto.
Grazie all’intervento del Comandante di Reparto e del personale del Reparto di Polizia Penitenziaria intervenuto in assetto antisommossa, con professionalità e forte senso di appartenenza, si è riusciti a riportare l’ordine all’interno della Casa Circondariale, assicurando e ponendo in sicurezza i responsabili dell’evento critico, senza rilevare nessuna conseguenza fisica per il personale intervenuto, salvo gli ingenti danni a carico della struttura. L’ennesimo atto di violenza maturato all’interno della Casa Circondariale di Caltanissetta evidenzia ancora una volta l’inadeguatezza e la fragilità di una struttura che non consente al personale di polizia penitenziaria di operare in assoluta sicurezza.
Già nella manifestazione di protesta dell’11 dicembre 2025 le scriventi OO.SS. avevano denunciato l’improcrastinabile necessità di un urgente intervento teso alla separazione dei piani detentivi, attualmente separati da fragili reti metalliche che pongono in comunicazione i detenuti di tutto il padiglione, i quali dalle balconate delle sezioni controllano tutte le attività svolte nei piani sottostanti e non perdono occasione per fomentare azioni di protesta o strumentalizzare qualsivoglia evento per creare disordini che spesso, sfociano facilmente in aggressioni al personale.
Invero tali problematiche erano state evidenziate sia nella nota prot. N° 597.24/U del 24/11/2024 che nella nota n° 15.25/U del 6 febbraio 2025, nelle quali veniva ricalcato lo stato di abbandono strutturale nel quale versa la C.C. di Caltanissetta, senza sortire concreti interventi, salvo la segnalazione trasmessa con nota m_dg.DAPR16. 14/01/2025.0003017.U nella quale si comunica che…. il progetto del tecnico incaricato per l’intervento di separazione dei piani detentivi attraverso la chiusura dei ballatoi è in corso di validazione da parte dell’URP.
L’assenza di attenzione nelle problematiche esistenti presso la C.C. di Caltanissetta determinano gravissimi lacune in termini di sicurezza, atteso che ancora oggi dopo svariate segnalazioni non si riesce a fornire tutti i reparti detentivi compreso il reparto Isolamento di postazioni per lo svolgimento dei colloqui telefonici, ricorrendo all’utilizzo di uno o due telefoni per tutte le sezioni, ovvero determinando il transito e lo spostamento dei detenuti tra le varie sezioni per ovviare alla carenza dei telefoni. Nonostante le innumerevoli segnalazioni, e in contrasto con le direttive ministeriali che prevedono lo svolgimento dei colloqui in videochiamata tramite applicativo teams, ancora oggi le stesse vengono svolte tramite l’applicazione WhatsApp, consentendo impunemente videochiamate multiple anche con persone non autorizzate, atteso che non è attivo nemmeno un sistema di controllo, poiché non funzionante e mai
ripristinato.
Le inefficienze segnalate contribuiscono fortemente ad alimentare e consolidare le leadership e i sodalizi criminali all’interno del penitenziario, primo fra tutti la mancata separazione dei piani detentivi che pone in comunicazione tutta la popolazione detenuta, nonché la frequente assegnazione presso la C.C. di Caltanissetta di detenuti responsabili di eventi rivoltosi nonché per motivi di ordine e sicurezza, oltre che di detenuti affetti da disturbi psichici o di altri sottoposti a regime di Sorveglianza Particolare ci cui all’Art.14 bis dell’Ordinamento Penitenziario.
Ebbene le ormai note e sempre più ignorate carenze strutturali della C.C. di Caltanissetta, unitamente al dirottamento di un’eccessiva promiscuità di detenuti caratterizzati da particolari peculiarità in termini di sicurezza, pone il personale operante presso il penitenziario in argomento in una costante situazione di pericolo.
Pertanto, nell’auspicare un celerissimo intervento sulla questione, rammentando che “…. L’ordine e la sicurezza degli istituti penitenziari garantiscono la sicurezza che costituisce la condizione per la realizzazione delle finalità del trattamento dei detenuti e degli internati………., atteso che ad oggi il personale della C.C. di Caltanissetta, come dimostrato nelle varie criticità risaltate purtroppo alle cronache locali, non riesce oggettivamente ad operare in condizioni di sicurezza, in considerazione della trascuratezza palesemente ostentata in riferimento alle svariate richieste di sostegno, si chiede agli organi che leggono in indirizzo un urgente intervento che ponga in sicurezza l’istituto in questione, al fine di consentire al personale di Polizia Penitenziaria di adempiere al proprio mandato istituzionale, contrastando efficacemente l’azione riottosa di quei detenuti che si oppongono costantemente alle finalità della pena, declinando la partecipazione attiva all’attività trattamentale e quindi all’opera di reinserimento sociale. Si rimane in attesa di solerti determinazioni considerando che ulteriori ritardi graveranno sulle
condizioni di sicurezza del personale e della sicurezza pubblica.
Distinti saluti.
I sindacalisti Mattina (Sappe), Addamo (Osap), Arcarisi (Uil), Miraglia (Uspp), Butticè (Cisl)







