“Avevamo rapporti sessuali consenzienti. Per lui ogni luogo era adeguato per farlo”. Ad affermarlo il 58enne nisseno imputato ad Aosta per il reato di violenza sessuale poiché accusato di aver violentato ripetutamente il suo padrone di casa, un uomo di 65 anni che, secono la tesi dell'accusa, era ormai in una condizione di sottomissione psicologica nei suoi confronti. Le violenze sessuali, alle quali avrebbe preso parte anche la moglie del 58enne nisseno, poi morta suicida in carcere, si sarebbero consumate tra la seconda metà del 2023 e la primavera del 2024. Oggi è stata sentita la consulente di parte,una psichiatra, che ha sostenuto l'incapacità di intendere e di volere dell'imputato, difeso dall'avvocato Massimiliano Bellini, al momento del fatto. Secondo la professionista l'imputato sarebbe affetto da disturbo delirante e di tipo persecutorio. Il tribunale, dopo essersi ritirato in camera di consiglio, ha accolto la richiesta del legale di nominare un Ctu per valutare la capacità intendere e di volere dell'imputato, la capacità di stare in giudizio e la pericolosità sociale. Il tribunale ha anche accolto la perizia sulla versione integrale dei video sequestrati. L'udienza è stata rinviata al prossimo 4 giugno per dare la possibilità di eseguire la perizia sull'imputato. “Ho conosciuto il padrone di casa – ha detto oggi l'imputato rendendo dichiarazioni spontanee – attraverso un annuncio sul sito del turismo di Cogne. Avevo esigenza di lasciare subito Caltanissetta perché pressato da una situazione mafiosa. Inizialmente alloggiavo in una mansarda, ma poi mi ha dato disponibilità per un altro dei suoi alloggi. Veniva a casa mia per fare dei lavori ad ogni ora del giorno, ma poi si fermava anche a mangiare. Mi ha portato diverse volte anche nella sua stanza per avere rapporti sessuali. Una volta si è anche sfogato, piangendo, perché convinto che la moglie avesse rapporti sessuali con altri e si sentiva oppresso. Cambiava continuamente atteggiamento. L'ultima volta ha lasciato casa mia tranquillo ed è andato a denunciarmi”. La difesa ha anche citato tre imprenditori valdostani che hanno riferito di conoscere la presunta vittima degli abusi sessuali da una vita ma che l'uomo non si era mai lamentato dei comportamenti dell'inquilino o di sua moglie.








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