Tecnologia robotica al servizio della medicina. E' uno degli ambiti su cui sta scommettendo la Chirurgia in Italia e nel mondo e alla quale si sta dedicando con ottimi risultati Enrico Vecchio, giovane medico nisseno, di 29 anni, in formazione specialistica in Urologia all'Università di Genova. Prima gli studi di Medicina e Chirurgia al San Raffaele poi, durante la specializzazione a Genova, ha fatto un anno al Niguarda di Milano e adesso sta completando il suo anno in Belgio. Ed è stato qui che qualche giorno fa ha preso parte al primo intervento in Europa di telechirurgia a distanza, tra l'Orsi Academy e l'Azorg Hospital, due centri di eccellenza nell'ambito della chirurgia urologica nelle vicinanze della città di Gand, dove sta approfondendo i suoi studi in chirurgia robotica e telechirurgia. “Nel corso dell'intervento di qualche giorno fa – spiega il dottore Vecchio – il chirurgo, dell'equipe del professore Alexander Mottrie, si trovava a 20 chilometri di distanza da dove era il paziente. Nello specifico la console era all'Orsi Academy mentre il paziente, un uomo con tumore della prostata sottoposto ad un intervento di prostatectomia radicale, si trovava all'Azorg Hospital. Per quanto riguarda la telechirurgia ci sono grandi prospettive. Questo intervento è stato fatto a 20 chilometri, perché è stato fatto in via sperimentale come primo in Europa, ma nel mondo ci sono stati anche casi di interventi ad esempio con il chirurgo ad Orlando, in Florida, e il paziente in Angola. Il vantaggio di queste tecnologie è che in futuro ci consentiranno di arrivare ovunque e garantire una democratizzazione del trattamento e delle cure. Quindi un paziente che magari non si può spostare, e non può affrontare migliaia di chilometri di viaggio, viene raggiunto a distanza dal chrirurgo con la telechirurgia. Ovviamente anche nella sala in cui, fisicamente, è presente il paziente ci sarà un altro chirurgo per qualsiasi necessità o urgenza. Il mio obiettivo è quello di imparare in questi centri di eccellenza per poi portare le mie conoscenze alla mia comunità e quindi poter contribuire al benessere di quante più persone possibile. Chirurgia robotica – spiega inoltre il dottore Enrico Vecchio – non vuol dire che c'è un robot che opera al posto del chirurgo ma che c'è uno strumento a disposizione del chirurgo per operare con la massima precisione aiutando il paziente ad avere meno complicanze, migliori risultati, riducendo il dolore post operatorio, la perdita di sangue e riducendo i tempi di degenza”.








