In numerosi comuni si registrano continui disservizi nell'erogazione dell'acqua potabile. In molte zone urbane e rurali l'acqua arriva con forte discontinuità, a orari ridotti o, in alcuni casi, dopo giorni di completa interruzione, lasciando migliaia di famiglie impossibilitate a soddisfare i bisogni primari legati all'igiene, alla pulizia e all'alimentazione. Una situazione insostenibile, aggravata dalle elevate temperature che da settimane interessano l'intera regione.
Il CODACONS, in collaborazione con la CONSAAMBIENTE, chiede a tutti i sindaci di intervenire con urgenza, adottando ordinanze che vietino l'utilizzo dell'acqua potabile per scopi non essenziali, come l'irrigazione di giardini privati, il riempimento di piscine o il lavaggio di veicoli, così da garantire la disponibilità della risorsa idrica per gli usi domestici fondamentali.
A sostegno di tale richiesta, le due associazioni ricordano che i sindaci, in qualità di autorità sanitarie locali, hanno il potere di adottare ordinanze urgenti per la tutela della salute e dell'igiene pubblica, come previsto dall'articolo 50 del Decreto Legislativo 267/2000 (TUEL), norma tuttora vigente e applicabile anche nella Regione Siciliana.
“È inaccettabile – dichiara Francesco Tanasi, Giurista e Segretario Nazionale CODACONS – che in piena estate, con migliaia di cittadini senz'acqua, si continui a tollerare l'utilizzo dell'acqua potabile per riempire piscine, irrigare giardini o lavare autoveicoli. I sindaci devono intervenire immediatamente con ordinanze restrittive per impedire ogni spreco. L'acqua è un bene pubblico essenziale e va protetto senza esitazioni. In caso contrario, saremo costretti ad attivarci in tutte le sedi legali per tutelare i diritti dei cittadini siciliani.”
Infine, le due associazioni invitano i cittadini a documentare e segnalare episodi di spreco o utilizzo improprio dell'acqua potabile, anche tramite foto e video, contribuendo così alla tutela di una risorsa fondamentale in un momento di grave emergenza.








