Una febbre che durava da giorni, insieme a episodi di vomito e spossatezza. A prima vista poteva sembrare una comune influenza ma l'intuito della direttrice del reparto di Pediatria dell'ospedale Sant'Elia, Maria Concetta Vitaliti, ha scongiurato possibili gravi conseguenze per un bimbo di appena 5 anni originario del Pakistan. Il piccolo, residente a Caltanissetta, era partito con la famiglia per trascorrere qualche giorno nel suo paese ma al ritorno sono cominciati i primi sintomi. Fino a quando i genitori, preoccupati per le sue condizioni, lo hanno trasportato all'ospedale Sant'Elia. Da qui il ricovero in Pediatria dove sono stati fatti tutti gli accertamenti del caso. “Il bimbo – spiega la dottoressa Vitaliti – aveva febbre e vomito da 3 giorni. Poi abbiamo saputo dal padre che in realtà questa sintomatologia era presente da 7 giorni e a tratti spariva. Il bambino era stato 15 giorni in Pakistan e da qui abbiamo fatto un'accurata anamnesi. La provenienza da un Paese dove la malaria è presente tutto l'anno, lo stato febbrile che compariva ogni due giorni, un emocromo suggestivo per la ricerca di malaria, perché aveva una riduzione delle piastrine e un'anemia, e quindi a quel punto abbiamo posto in diagnosi differenziale la malaria ed è risultato effettivamente positivo alla ricerca del Plasmodium Vivax”. Casi di malaria sono rari da riscontrare in Italia e si tratta di casi soprattutto da importazione. “L'ultimo caso che avevo visto – afferma la direttrice della Pediatria – risale al 2017. Quei sintomi però li ricordavo ancora, così come il caso nel suo complesso e così, quando ho chiesto di fare le analisi per la ricerca di questi parassiti protozoi sono andata quasi sul sicuro. Fondamentale è stato il contributo del laboratorio di analisi dell'ospedale Sant'Elia, diretto dalla collega Maria Andriolo, che è riuscito a dare una precisa e tempestiva risposta su quanto richiesto. Ovviamente il bimbo adesso sta bene, ha risposto benissimo alla terapia ed è stato dimesso”. La malaria, così come affermato dalla direttrice del reparto è potenzialmente letale e intercettare casi come questo tempestivamente è fondamentale per evitare conseguenze nefaste. Curiosità: oggi 20 agosto è la giornata mondiale della zanzara. Fu il 20 agosto del 1897, infatti, che il medico Ronald Ross scoprì, in India, il collegamento tra le zanzare e la malaria. Scoperta che gli valse il Nobel per la medicina nel 1902. Questi studi vennero poi approfonditi dallo scienziato italiano Giovanni Battista Grassi, il quale dimostrò che le zanzare responsabili della malaria appartengono al genere Anopheles. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che siano 700mila le persone uccise negli anni da questi piccoli insetti. Succhiando il sangue a uomini e animali, sono il perfetto vettore non solo della malaria, ma anche di febbre gialla, Dengue, West Nile, Zika e Chikungunya. Si tratta infatti della creatura più letale del pianeta, sorpassando di parecchio i temuti serpenti (50mila morti l’anno) e i cani che trasmettono la rabbia con i loro morsi (25mila). In Italia, per fortuna, anche se se ne contano circa 70 specie, il rischio di contrarre malattie pericolose come la malaria è davvero molto, molto basso.








