Soltanto pochi metri ma gli ostacoli sono tantissimi. E' quanto ha filmato un ciclista nisseno, A.C. le iniziali, che ha mostrato quanto la pista ciclabile sia poco praticabile per chi voglia provare a fare un giro in bicicletta. Sono bastati 25 secondi di filmato in viale della Regione per dimostrare che ad ogni tratto i ciclisti devono immettersi sulla carreggiata principale poiché la pista a loro dedicata viene intralciata da auto in seconda fila, posteggiate con le quattro frecce, o auto che sporgono dai parcheggi. Se l'idea di dedicare uno spazio ai ciclisti non è assolutamente da biasimare è anche vero che in molti ignorano le esigenze di chi vuole avventurarsi per la città in bicicletta e continuano a posteggiare l'auto tranquillamente in doppia fila per le più svariate esigenze.









A piedi è la stessa cosa. Tutti a guidare con una mano e il cellulare sull’altra, con il viva voce. E i pedoni a fare da birilli sulle strisce pedonali.
Ma visto che anche alcuni vigili urbani in servizio guidano così, il contravventore sa bene che resterà impunito.
Ho visto anche anche una pattuglia di vigili urbani guidare in contro senso (in tutta tranquillità, non in emergenza).
Ci vorrebbe una pattuglia mobile con videocamera, come quella del ciclista. Ma se il controllore non controlla nemmeno i suoi dipendenti, che speranza può esserci?
Nessuna.
Scrivo sapendo di perdere tempo. La disconnessione tra il cittadino e la giunta (ma anche con la Polizia e i Carabinieri) è diventata incolmabile. Questa città è caratterizzata da tantissimi gesti incivili o illegali, da chi attenta alla incolumità dei pedoni, a chi causa inquinamento acustico di giorno e di notte, da chi scambia le strade per una rumorosa pista da motocross, a chi le occupa con bancarelle sempre più invadenti e con le auto dei clienti parcheggiate in seconda fila.
Molte strade a due corsie ne hanno sempre una occupata illegalmente, ma pattuglie di Polizia, Vigili Urbani e Carabinieri vedono e lasciano fare. Non è inusuale vedere auto parcheggiate nella rotonda davanti ai Carabinieri oppure in via Catania accanto alla questura.
Ci siamo abituati all’inciviltà. Tutti noi. Ognuno nel suo piccolo, rendendo l’intera città incivile e invivibile.
E non iniziamo a confrontarci con posti peggiori. Noi e i nostri figli viviamo qui.
Totalmente d’accordo con il suo accurato resoconto.
Aggiungo che automobilisti indisciplinati, come quelli che lei ha descritto, e solo il Cielo sa in quali condizioni psicofisiche si trovino, falciano pure animali.
Ma se chi dovrebbe controllare guida in controsenso e sa solo sindacare su gli altri e sanzionare indiscriminatamente e con prosopopea, che speranza ci può essere?
Chi non sa fare , non sa neanche comandare( dice un vecchio proverbio)
molti nisseni vivono nel qualunquismo totale . strafottenti alle regole al buon senso del vivere civilmente in comunità.
Disse un grande scrittore (se non erro Sciascia, se sbaglio mi corrigerete) che la Sicilia e’ irredimibile….e noi ne siamo l’esempio vivente.
Riguardo a pubblici ufficiali che lasciano fare e sembrano avere un metodo sanzionatorio
“selettivo”, nonostante abbiano l’obbligo di vigilare e sanzionare anche gli automobilisti indisciplinati, bisogna dire che nessuno è superiore alla legge e nessuno è inamovibile.
Chiunque sbaglia, anche un pubblico ufficiale, commettendo infrazioni a sua volta e non applicando le misure previste dalla legge sugli automobilisti menefreghisti, può essere segnalato ed essere sottoposto alle misure disciplinari previste dalla normativa vigente.
Non tutti i cittadini sorvolano su questo e non tutti sono solo disposti a subire.
Chiaramente: “in doppia fila” in via Catania, a fare la spesa. Dove il marciapiede è stato inglobato dalla bancarella e noi pedoni, invisibili agli automobilisti, dobbiamo camminare per strada, tra le auto parcheggiate illegalmente e il traffico.
A tutto ciò si aggiunga l’aggressività, per ora fortunatamente solo verbale e o a gesti, di talune persone, irriguardose della segnaletica stradale, orizzontale o verticale. Arroganti e maleducate.
In molti non sanno cosa significhi educazione stradale, sconoscono i comportamenti da tenere nelle rotatorie affrontate con una mano sul volante, l’altra a tenere il cellulare e in bocca la sigaretta.
La città è un piccolo far west, senza pistole al momento, dove ognuno crede di fare ciò che vuole calpestando le libertà altrui.
Guai a rallentare per permettere l’attraversamento su strisce ad un pedone, rischi il tamponamento o di far investire il malcapitato perchè il o la conducente che segue, infastiditi, ti sorpassano scaricandoti epiteti sgradevoli.
Non ci si può appellare alla carenza di personale preposto ai controlli del caso, le norme ci sono e devono essere fatte rispettare.
Siamo in piena anarchia, questa è la realtà.
Il suo commento è pienamente condivisibile.
Neanche si rallenta in prossimità e ancora meno davanti a strisce pedonali, talora causando danni di notevole entità a persone e/ o animali.
Anzi , si accelera, guai ad attenersi alle regole!
E chi dovrebbe intervenire e sanzionare questi automobilisti è troppo impegnato ad adottare gli stessi comportamenti scorretti!
Chi ci va di mezzo sono dei poveri malcapitati.
Analisi ineccepibile.
dott solito cittadino se nn erro lei nn era quello che in viale della regione nn vedeva tutto sto traffico e macchine in doppia fila quando io le dicevo che le ambulanza per colpa di automobilisti facchini stendavano a passare .
ciclabile improponibile..ma i ciclisti non è che siano tanto perfetti..fatevi un giro a pian del lago che nonostante ci sia la ciclabile invadono la strada in gruppi di 10 e se gli suoni per chiedere strada ti mandano a quel paese…
questo è vero e pure pretendono la strada libera perche nn camminano nemmeno in fila come per legge dovrebbero camminare i gruppi di ciclisti