Ha fatto tappa a Caltanissetta ieri, 3 settembre, la Carovana della Pace delle Acli con l'iniziativa itinerante “Peace at Work”, che attraverserà l’Italia da Sud a Nord per concludersi il 15 dicembre a Strasburgo, davanti al Parlamento europeo, con la consegna di un appello alle istituzioni comunitarie.
L’obiettivo è portare nei luoghi della quotidianità – scuole, fabbriche, cooperative, cantieri, università, ospedali, teatri e campi agricoli – un messaggio concreto di pace, giustizia sociale e disarmo, a partire dal lavoro. La Carovana intende denunciare la logica tossica secondo cui “la guerra fa bene all’economia”, riaffermando che la vera crescita, pur più lenta, è quella generata da un’economia di pace, equa e inclusiva. Ieri l'incontro di Caltanissetta si è svolto nella splendida cornice del Berk di via Borremans, con i rappresentanti di cooperative, Caritas e associazioni.
“Peace at Work -spiega il vicepresidente nazionale delle Acli Pierangelo Milesi – è questa carovana della pace che le Acli promuovono insieme ad altre realtà che ci accompagnano, in un attraversamento dell'Italia in 70 tappe. Siamo partiti da Palermo e oggi siamo a Caltanissetta, e via via risaliremo tutta l'Italia fino ad arrivare il 15 dicembre a Strasburgo dove consegneremo ai parlamentari un manifesto dell'Italia del lavoro che costruisce la pace, che si costruirà dal basso, ascoltando, durante queste 70 tappe, le narrazioni e le testimonianze di un'Italia che lavora e che vuole costruire la pace. Ieri eravamo in un centro di accoglienza educativo a Palermo oggi stiamo incontrando la testimonianza di una cooperativa e di altre realtà che a Caltanissetta promuovono pace dal basso, e poi via via incontreremo le dimensioni del lavoro le più diversificate: dall'ospedale alla cooperativa, alla fabbrica, al campo agricolo, al Museo, al teatro, al carcere. Diverse realtà che declinano la pace e il lavoro nelle dimensioni quotidiane della gente per raccontare la volontà di pace che parte dal basso. Pace anche come accoglienza, come riconoscimento della dignità dell'altro, anche rispetto a tutto il tema dell'immigrazione. Noi crediamo che la pace sia prima di tutto una dimensione interiore e relazionale con gli altri e poi si trasforma anche dal basso in un movimento che porti finalmente le istituzioni a svolgere il loro compito che è quello di mediare le situazioni di conflitto internazionale con il dialogo e la politica e non attraverso le armi”. Al termine del convegno è stato offerto il catering dai ragazzi di Aut Cafè e N'arancina speciale, imprese sociali della cooperativa Etnos di Caltanissetta dedicate all'inclusione.








