Caltanissetta, lettore indignato: “Non è normale applicare vernice bianca su pietra basolata antica”

Ennesima beffa da parte di questa amministrazione comunale, a mio modesto parere, in merito alla segnaletica orizzontale recentemente tracciata in Via Messina a Caltanissetta. No, non è né normale né consigliabile applicare linee continue di vernice bianca sui manti stradali in pietra basolata antica. Un simile intervento, infatti, non solo danneggia la pietra storica, ma risulta anche contrario alle normative di tutela del patrimonio storico e urbano.
Le vie del centro storico, in particolare quelle con pavimentazioni antiche come la pietra basolata, richiedono un approccio orientato alla conservazione e al rispetto dell’integrità del sito. È fondamentale utilizzare materiali e tecniche compatibili, che non compromettano né l’estetica né la struttura storica del luogo.
Un centro storico è un bene culturale, e la sua preservazione dovrebbe essere una priorità. L’introduzione di elementi moderni, come la vernice bianca, snatura il contesto urbano e ne compromette l’autenticità.
Esistono leggi e regolamenti specifici per la protezione dei beni culturali e dei centri storici, che spesso vietano interventi invasivi come la segnaletica orizzontale dipinta su pavimentazioni antiche.
Esistono però alternative appropriate, tra cui:
• Segnaletica rimovibile:
Se la segnaletica è indispensabile per motivi di sicurezza, è preferibile ricorrere a soluzioni temporanee e non invasive, come coni, barriere di delimitazione o cartelli mobili da rimuovere al termine della necessità.
• Segnaletica in pietra:
In casi eccezionali, si possono valutare soluzioni perfettamente integrate nel contesto storico, come l’utilizzo di pietre di colore diverso o incisioni a fresco. In ogni caso, tali interventi devono sempre essere preventivamente autorizzati dagli enti competenti alla tutela del patrimonio.
Mi auguro che l’amministrazione voglia riconsiderare queste scelte e adottare un approccio più consapevole e rispettoso verso il nostro prezioso patrimonio urbano.
Vincenzo Pennica