C'è un numero che racconta tutto, più di mille denunce: 2,04 posti letto ogni mille abitanti. Lo standard minimo di legge, fissato dal decreto ministeriale, è 3,0. A Caltanissetta, invece, il principale ospedale della provincia, il “Sant'Elia”, classificato come DEA di II livello, cioè hub per le grandi emergenze, vive in una cronica condizione di sotto-dotazione. Un ospedale di “secondo livello”, ma con mezzi da pronto soccorso di periferia. Nel linguaggio dei tecnici si chiama deficit strutturale: mancano circa 236 posti letto solo per raggiungere la soglia minima prevista per il bacino di 245 mila abitanti. Nel linguaggio della gente comune si chiama attesa senza fine: barelle nei corridoi, pazienti che passano giorni interi in Pronto Soccorso, personale allo stremo.
Nel reparto di Anestesia e Rianimazione la scopertura è del 52%: su 33 medici previsti, ne restano solo 16. In Pronto Soccorso, quasi la metà dei posti di medico d'urgenza — 9 su 19 — è vacante. Per tappare i buchi si ricorre a contratti temporanei e a professionisti “a gettone” (ma la Meloni non aveva detto basta?): 21 libero-professionali e 6 a tempo determinato, oltre ai ruoli stabili. Una toppa che tiene in piedi il sistema, ma non lo cura. Su 294 posizioni mediche previste nel presidio, solo 199 sono effettivamente coperte: un terzo dell'ospedale esiste solo sulla carta. Eppure il Sant'Elia, almeno formalmente, è il punto di riferimento per ictus, infarti e traumi gravi di tutta la provincia.
Lo Stroke Hub è attivo dal 2022, ma la continuità dell'équipe e la piena operatività H24 restano appese a turni fragili, straordinari infiniti e a un sistema che arranca. Si chiama DEA di II livello, ma funziona, nei fatti, come un DEA I+, un gradino più sotto. C'è un paradosso che attraversa ogni corsia: si inaugura, si annuncia, si proclama. Nel 2025 l'ASP aveva promesso un triage avanzato entro luglio per ridurre i tempi d'attesa. Annuncio fatto, fotografie scattate. Ma oggi, a novembre, nessuno ha pubblicato i dati che mostrino un miglioramento. Né una riga sul sito, né un cruscotto con i numeri del Pronto Soccorso. E allora la trasparenza resta una parola bella ma vuota. I numeri, questa volta, non sono statistiche: sono diagnosi. Il 68% di copertura del personale medico, il 10% di organico a partita IVA, i 15 posti letto ancora da attivare nel piano di rete 2025, sono la radiografia di un sistema che lavora sotto sforzo, oltre il limite.
Un sistema che regge solo grazie alla dedizione di medici e infermieri, veri eroi di una sanità che ha smesso da tempo di essere pubblica e gratuita, diventando un percorso a ostacoli. Servirebbero 17 medici di rianimazione, 236 posti letto, un piano di stabilizzazione, e soprattutto, un po' di verità. Servirebbe che la Regione e il Governo ammettessero che così non si può andare avanti: che un ospedale non è una sigla nel piano sanitario, ma un luogo dove si gioca la vita delle persone.
Davide Farone, deputato alla Camera per Italia Viva
dott faraone ,lei e un deputato cn le palle finalmente una persona che si sta interessando dei cittadini quello che dovrebbe fare qualcun altro che scaldabagno solo la poltrona per noi nn e un pronto soccorso perche manca tutto dalle sedie a rotelle alle padelle e pappagalli pero al dubiti c’è ne stanno nuove e devono rimanere la in mezzo ai topi al posto di usarli i cittadini, poi il paziente arriva al pronto soccorso solamente per soffrire da denunciare tutti dal direttore ai medici di pronto soccorso ,a mia moglie cn una ferita grave da un morso di cane l’anno lasciata in barella per 8 ore sanguinante e cn dolore senza nemmeno interessarsi a dare un antidolorifico trattano tutti cn comodo e scaricando barile fino a quando nn cambia il turno così si liberano del reale lavoro che dovrebbero fare .
ora spero che solo lei la prende a cuore questa vergogna e rimette tutti in riga a fare il lavoro che gli tocca fare
premetto che non solo un elettore di destra, anzi.. ma ricordo che quando lui era al governo la situazione era identica così come 10/15/20 anni fà, ma in quel periodo non si vedeva girare per ospedali, probabilmente e per sua fortuna non ha avuto le necessità di rivolgersi alle strutture pubbliche o avrebbe notato una situazione non proprio diversa da quella di oggi. Stare all’opposizione è bellissimo, si grida su tutto dimenticandosi che domani, forse, toccherà a te sentire le urla degli avversari all’opposizione. Che tutto cambi perchè nulla cambi.. è la Sicilia.
ai ragione ma io nn sn di nessun partito perche so solamente che nessuno si interessa di noi nisseni e mi vergogno che con paesani che stanno nel comune nn fanno nulla o visto che faraone si era interessato ma mi creda ,nn so nemmeno chi sia lo letto su seguo che e un deputato pensavo che finalmente qualcuno si era svegliato e a pensato a noi ma evidentemente se nn e cosi vuol dire che pure questo tizio se nn fa nulla e più fasullo deglialtri
Secondo livello?
Mezzi da pronto soccorso di periferia?
Magari!
In realtà va di male in peggio.
Se fioccano denunce, ci saranno dei fondati motivi.
Ci si aspetterebbero ben altri ” blitz” e non è detto che prima o poi non accadano.