Vigilia di derby per Nissa e Sancataldese che domani alle 15 si affronteranno al Tomaselli. Una vigilia venata di tristezza e amarezza per il divieto di trasferta imposto alla tifoseria ospite. Una soluzione brutale e liberticida che penalizza la stragrande maggioranza dei tifosi delle due squadre e crea un danno economico alle società che affrontano tanti sacrifici. In questi giorni non c'è stato un solo tifoso nisseno che non abbia espresso grande delusione per l'assenza dei sancataldesi. Un derby è una grande occasione di divertimento e offre la possibilità di vivere una grande passione, di manifestare entusiasmo e rivaleggiare correttamente con gli avversari. I cori offensivi e gli sfottò sono in tutto il mondo la quintessenza dei derby, un valore aggiunto che accresce enormemente il fascino di queste partite. È ovvio che non si deve trascendere e bisogna contenere la passione entro limiti civili. Ma da tale punto di vista nisseni e sancataldesi, pur calcisticamente contrapposti da una grande rivalità, si sono complessivamente comportati bene. È vero che si sono verificati alcuni marginali episodi spiacevoli, come i danneggiamenti dei servizi igienici, peraltro prontamente risarciti dalla società ospite, e l'ingresso molto energico dei tifosi, comunque muniti di biglietto e scortati fin dalla partenza, ai cancelli di ingresso. Ma riteniamo siano stati episodi marginali e di relativa gravità in un contesto di generale correttezza. Episodi che in definitiva connotano ogni manifestazione di massa e ogni raduno consistente. Vietare la possibilità di assistere ad una partita del genere significa premiare i pochi intolleranti e violenti a discapito di una maggioranza pacifica e corretta, significa spegnere l'entusiasmo e mortificare un territorio in cui sono davvero poche le occasioni simili. Sarà difficile spiegare ai bambini il perché di un provvedimento che limita fortemente la libertà di movimento e incide su diritti fondamentali della persona. Una misura brutale e ottusa che può indurre gli innocenti a pensare che nisseni e sancataldesi, invece di essere gli abitanti di due comunità che interagiscono quotidianamente in tutti i contesti e sono sostanzialmente fuse in un' unica realtà, siano divise e in guerra alla stregua di israeliani e palestinesi. Così le giornate dello scorso campionato contrassegnate da sano entusiasmo, piene di colore ed entusiasmo espresso fin dalle prime ore del giorno saranno solo un ricordo. Il tutto è ancor più inspiegabile se si considera che la Questura nissena organizzò un servizio d'ordine eccellente capace di garantire sicurezza a tutti. Resterà un mistero capire il perché di simili divieti liberticidi in un paese in cui si giocano abitualmente stracittadine come Roma-Lazio o Genoa-Sampdoria che presentano criticità certamente maggiori rispetto a Nissa-Sancataldese. Ma forse anche in vicende come questa si rivela il nostro essere figli di un dio minore, quel destino triste che connota e affligge le nostre dimenticate terre del centro Sicilia.
Resta da dire della dimensione strettamente calcistica della partita. A nostro parere si tratta di uno snodo fondamentale per la squadra biancoscudata che ha certamente molto più da perdere rispetto ai cugini sancataldesi. La Nissa infatti se vuole coltivare ambizioni di vittoria finale ha l'imperativo della vittoria. Ciò sia per evidenti ragioni di classifica sia per il valore del tutto particolare che riveste un derby. Noi siamo fermamente convinti che la sconfitta nella partita di coppa Italia abbia creato danni enormi sia sul piano dell'autostima della squadra che su quello dell'entusiasmo dei tifosi. Quella sconfitta, contro una squadra certamente gagliarda e ben organizzata che meritò la vittoria ma altrettanto certamente inferiore dal punto di vista tecnico, rivelò un limite di mentalità e di grinta che ha avuto fino ad oggi gravi ripercussioni sulle presenze in tribuna e sull'entusiasmo. I verdeamaranto nella loro storia non avevano mai vinto a Caltanissetta e a molti tifosi non piacque la supponenza con cui venne archiviata l'umiliazione sportiva. Domani ci sarà l'occasione per rimediare e per intraprendere un nuovo inizio regalando ai tifosi una grande soddisfazione e ripagando il presidente Giovannone, spesso del tutto ingiustificatamente offeso, dei tanti sacrifici affrontati per regalare una dimensione diversa alla squadra. Riteniamo che non si possa assolutamente fallire l'obiettivo e che bisognerà mettere in campo, oltre alla indiscussa bravura dei singoli, grande spirito di sacrificio e appartenenza. Domani tutti i tifosi nisseni si aspettano ferocia agonistica e vogliono fortemente la vittoria. Saremo tutti presenti per gridare Forza Nissa!
ROMBO DI TUONO
Al Tomaselli si gioca Nissa–Sancataldese, ma pesa l’amarezza per il divieto di trasferta ai tifosi ospiti

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La verità è che non vogliono effettuare il servizio d’ordine.
Le società dovrebbero ribellarsi.