Oggi, al Nissa Club Maestro Raffaele Ammendola, abbiamo vissuto una di quelle giornate che ti stringono il cuore e ti fanno tornare bambino. Una visita speciale, di quelle che non si dimenticano. La domenica era già speciale per l'attesa del derby, ma lo è diventata ancora di più. È venuto a trovarci uno dei BOMBER Biancoscudati più amati di sempre. L'aveva promesso, e ha mantenuto la parola. Uno di quelli che non ha solo segnato gol… ma ha segnato vite, ricordi, domeniche, emozioni. Un calciatore che i tifosi più grandi ricordano con gli occhi lucidi, e che i più giovani conoscono grazie ai racconti dei loro padri, che parlano di lui come si parla di un eroe, di una leggenda di famiglia. I suoi gol, le sue esultanze, quella corsa sotto la gradinata in festa e “l'acchianata” sulla recinzione…restano ancora oggi scolpite nella mente di chi ha avuto la fortuna di viverle. Ed il suo amore per la maglia Biancoscudata non si è mai affievolito, neanche a migliaia di chilometri di distanza, perché certi legami non conoscono né tempo né confini. Ogni volta che torna nella sua Sicilia, una cosa soltanto gli brucia dentro: vedere la Nissa dal vivo. Sentire di nuovo quel boato, quell’abbraccio, quella famiglia biancoscudata che non lo ha mai dimenticato. E salutare tutti i suoi amici Nisseni… perché la Nissa, per lui, non è stata solo una squadra: è stata CASA.
Il suo nome? Basta chiudere gli occhi e ascoltare i gradoni del Palmintelli. Perché lì, ancora oggi, risuona come un mantra, un’eco eterna: Zappalà… Zappalà… Zappalà.
Alessio Cordova
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