Il ritorno, dopo tanti anni, del derby tra Nissa e Gela ha monopolizzato l'attenzione delle due tifoserie. La partita si giocherà domani pomeriggio alle 17 nello stadio Vincenzo Presti. Non possiamo nascondere il disagio che ci affligge nello scrivere di un evento in vista del quale si è vissuta una settimana di passione con dichiarazioni francamente fuori luogo che hanno soffiato sul fuoco di una rivalità che va oltre l'aspetto sportivo per estendersi ad ambiti sociali, amministrativi e politici. Il derby tra Nissa e Gela è certamente tra i più sentiti a causa della decennale aspirazione della città del golfo a divenire capoluogo di provincia. La crescita economica e demografica seguita allo sviluppo del polo petrolchimico ha generato una progressiva insofferenza nei confronti del capoluogo. I sentimenti autonomisti in una prima fase sono stati alimentati anche da una certa miopia della politica nissena che non ha intrapreso iniziative volte ad una maggiore sinergia tra l'area meridionale e quella settentrionale della provincia. Va però ricordato che negli anni più recenti lo squilibrio si è perpetuato a parti invertite con i presidenti gelesi che hanno compiuto lo stesso errore di quelli precedenti. Noi pensiamo che questa decennale guerra tra poveri non porti nessun beneficio e che la strada da intraprendere sarebbe quella di una reale integrazione tra due aree che sono, nella loro diversità, del tutto complementari. La storia degli ultimi anni è quella di un referendum che ha visto la maggioranza dei votanti schierarsi per staccarsi dalla provincia nissena per aderire alla città metropolitana di Catania. Un'iniziativa fomentata da agitatori populisti e, a nostro parere, poco lungimiranti. Non si capisce quali vantaggi potrebbe avere Gela lasciando una provincia nella quale ha un peso determinante, esprimendo deputati nazionali e regionali e presidenti di vari enti, compresa la Provincia, per aggregarsi ad una realtà in cui sarebbe evidentemente periferica dal punto di vista territoriale, subendo la concorrenza di grossi centri come Acireale e Caltagirone. Non è un caso che la classe dirigente gelese finge di assecondare le rivendicazioni secessionistiche rimanendo sostanzialmente abbastanza tiepida. Quali speranze avrebbe Gela di esprimere deputati nell'ambito catanese? Eppure non avendo il coraggio di spiegare chiaramente che si tratterebbe di un salto nel buio il Sindaco di Gela ha coltivato un ricorso al TAR per raggiungere il traguardo. Tutto ciò non dovrebbe in alcun modo riverberarsi su una partita di calcio. Invece è successo che una innocua dichiarazione di un dirigente della Nissa, che si è limitato a dire che Caltanissetta è il capoluogo e bisogna farsene una ragione, ha causato reazioni scomposte e fortemente aggressive che non hanno certo rasserenato l'ambiente. Addirittura il sindaco Di Stefano e un ex deputato regionale hanno ravvisato nella lapalissiana frase del nisseno delle gravi e inesistenti offese alla città di Gela e ai suoi cittadini. Ci sono sembrate reazioni francamente fuori luogo sia perchè immotivate sia perché hanno oltremodo infuocato l'ambiente generando un'ondata di violenza verbale sui social. Ad incendiare ulteriormente gli animi è stato anche il recente passaggio del c'entravanti e capitano del Gela, Manuel Sarao, alla corte del presidente Giovannone. In tale contesto ci è apparso esemplare l'atteggiamento tenuto dalla società biancoscudata che non ha rilasciato alcuna dichiarazione che non fosse distensiva. La squadra ha lavorato concentrata e serena consapevole della delicatezza di una partita che sarà uno snodo di estrema importanza. Si coglie rispetto per gli avversari e traspare la chiara volontà di non farsi trascinare nelle provocazioni. Sulla carta la Nissa è dotata di un organico che legittima ambizioni di alta classifica e che non è inferiore a quello delle altre concorrenti. Sarà fondamentale riuscire a giocare a calcio senza dare eccessivo peso a condizionamenti esterni. Da tale punto di vista ci aspettiamo un adeguato servizio d'ordine e un arbitraggio all'altezza della situazione. Per tutta la settimana la stessa pagina ufficiale della squadra gelese ha enfatizzato gli aspetti extrasportivi della partita chiamando i tifosi ad una vera e propria guerra santa contro la squadra del capoluogo. Ovviamente anche questo derby si giocherà senza tifosi ospiti e i nisseni potranno vedere la partita sui social. Nella sede del club “Maestro Raffaele Ammendola”, dotato di maxischermo, si prevede il tutto esaurito. Il nostro augurio è che prevalga la sportività e che la Nissa possa ottenere un successo che renda felici i tifosi.
Rombo di tuono
Domenica si gioca Gela-Nissa: tra rivalità storica e tensioni sociali, le polemiche infuocano la vigilia del derby

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