La Nissa perde il derby contro il Gela grazie ad una rete su rigore trasformato a pochi minuti dal termine dall'ex Maltese. Il Gela ha meritato la vittoria grazie ad una partita agonisticamente valida e ad un assetto tattico ordinato. La Nissa è stata per l'ennesima volta inguardabile. Una squadra rinunciataria e abulica, incapace di fare tre passaggi di seguito e la cui unica manovra di gioco sembra consistere nel rilancio del giovane e ottimo portiere verso gli attaccanti. Scriviamo queste righe con profondo dispiacere e amarezza ma riteniamo doveroso testimoniare la realtà. Fino ad oggi abbiamo volutamente taciuto sulla totale assenza di gioco della squadra biancoscudata e lo abbiamo fatto sia per non creare comodi alibi ai responsabili della resa estremamente deludente della squadra sia per il profondo senso di gratitudine che nutriamo nei confronti del presidente Giovannone. Oggi crediamo che proprio tale sentimento deve indurci a guardare in faccia la realtà. Siamo perfettamente consapevoli che l'unico artefice della rinascita del calcio nella nostra città è il passionale imprenditore frusinate e che senza il suo intervento oggi la Nissa giocherebbe in promozione. Siamo altrettanto consapevoli della grande ambizione che coltiva il presidente che ha allestito una squadra che sulla carta non dovrebbe avere avversari. Per farlo sta sostenendo un immenso sforzo economico e organizzativo e per questo tutta la tifoseria gli è grata e lo sostiene. Tuttavia riteniamo che proprio per tutelare questo grande investimento egli debba prendere in mano la situazione. La non corrispondenza delle prestazioni in campo alla caratura tecnica dei singoli giocatori è sotto gli occhi di tutti. Dispiace profondamente dire che raramente in decenni di calcio abbiamo visto delle prestazioni così brutte. Oggi la Nissa contro un avversario inferiore dal punto di vista tecnico ha calciato il primo tiro in porta dopo 65 minuti! La squadra ha giocato l'ennesimo primo tempo orribile, privo di ogni pur minimo spunto di gioco. Eppure conosciamo tutti il valore di un organico che lavora dai primi di luglio senza che si intraveda un barlume di ordine tattico. Oggi ci siamo vergognati e arrabbiati per come abbiamo giocato una partita di grande importanza a cui tenevamo tanto. Siamo convinti che tre sconfitte nelle prime dodici partite siano quasi incompatibili con l'obiettivo della vittoria finale. Tale ruolino di marcia non l'ha avuto nessuna delle squadre che hanno vinto negli ultimi anni, nè il Catania, nè il Trapani, nè il Siracusa. Ma soprattutto è il non gioco della squadra ad essere poco compatibile con ambizioni importanti. Contrariamente a quanto abbiamo sentito nel corso di alcune interviste noi siamo convinti che i campionati si vincono anche giocando bene. E se anche la Nissa dovesse vincere le prossime partite le preoccupazioni resteranno perché il campionato comincia ad avere una protagonista che si candida alla vittoria finale in modo credibile. Il Savoia ha una squadra forte, un pubblico eccezionale, una proprietà ambiziosa e solida, inoltre ci aspetta al ritorno sul suo campo quasi proibitivo. Il nostro immenso affetto per il presidente Giovannone ci induce a rappresentargli la nostra modesta opinione di osservatori innamorati della Nissa e gli umori di quasi tutti i tifosi. Ma soprattutto riteniamo che sia nel suo stesso preciso interesse porsi il problema.
Detto questo facciamo i complimenti al Gela che sul campo ha meritato la vittoria giocando il derby come deve essere giocato. A noi resta il dubbio sulla mancata conferma del giocatore che l'anno scorso ci era sembrato in assoluto tra i migliori e oggi, dopo una prestazione ottima, ha deciso la partita con il classico gol dell'ex. Non ci dilunghiamo troppo invece sul clima da festa nazionale dell'indipendenza che ha preceduto la partita e quello da corrida che l'ha accompagnata. I palloni ripetutamente lanciati in campo nel finale, oltre che essere inutili perché la Nissa non avrebbe segnato neanche se avesse giocato altri duecento minuti, sono stati il coerente epilogo di un atteggiamento antisportivo e intimidatorio tenuto prima, durante e dopo la partita. Concludo esprimendo l'auspicio che un nisseno che vada a saltare sotto una curva che ha incessantemente offeso la nostra città non abbia mai l'opportunità di vestire la gloriosa casacca biancoscudata. Decisamente non la meriterebbe. Forza Nissa!
Rombo di tuono
Una Nissa senz’anima crolla nel derby: zero gioco e il Gela vince con un rigore dell’ex Maltese

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