Scossone nel Partito Democratico di Caltanissetta. Massimo Arena, fino allo scorso luglio Presidente della Federazione Provinciale del PD e per anni dirigente provinciale e regionale, lascia il partito e annuncia la propria adesione a Progetto Civico Italia, il movimento civico nazionale guidato da Alessandro Onorato, Assessore ai Grandi Eventi di Roma Capitale.
«Si chiude – afferma Arena – la mia esperienza nel PD, che ho vissuto sempre con impegno e senso di responsabilità. Oggi scelgo Progetto Civico Italia perché qui ho ritrovato quello slancio, quella passione e quell’entusiasmo che devono alimentare l’impegno politico vero, fatto nel e per il territorio, e non per inseguire logiche correntizie o autoreferenziali.
Progetto Civico Italia è un progetto concreto, che mette al centro amministratori, professionisti, giovani e cittadini pronti a costruire un’alternativa seria alle destre, investendo finalmente sulle competenze, sul merito, sulle idee e sulla voglia di chi non si rassegna ad essere spettatore disilluso davanti alla gestione personalistica della cosa pubblica».
Arena prosegue il suo impegno politico accanto a Carmelo Miceli, coordinatore regionale di Progetto Civico Italia, con il quale ha già condiviso in passato battaglie comuni e un lungo percorso dentro il Partito Democratico, che anche Miceli ha lasciato due anni fa.
«Progetto Civico Italia – aggiunge Arena – mette insieme le energie migliori degli amministratori dei territori, quelli che ogni giorno si misurano nelle proprie comunità e risolvono i problemi concreti dei cittadini. Sono competenze ed esperienze che crescono sul campo e che, se messe davvero in rete, dal livello locale a quello nazionale, possono diventare decisive per il rilancio del Paese».
Già impegnato in prima linea per la crescita di Progetto Civico Italia, dal livello nazionale a quello provinciale, Arena spiega così la sua scelta di lasciare lo storico partito e aderire al movimento civico:
«Mi hanno convinto la schiettezza e l'energia di Alessandro, che affronta temi attuali di cui la gente vuol sentir parlare come la sicurezza, l'emorragia di giovani che lasciano il sud e che dovrebbero avere l'opportunità di scegliere di restare o di ritornare, ma anche la chiarezza del progetto, la determinazione e l’attenzione verso chi nei territori vuole, può e sa fare davvero la differenza nelle proprie comunità, forte di credibilità e consenso costruito dal basso. È qui che, oggi, ha senso rimettere al centro la buona politica e il sogno di un futuro migliore per le nuove generazioni».








