Caltanissetta, cardiologi del Sant’Elia in stato di agitazione: “No ai turni al pronto soccorso di Mussomeli”

Scatta lo stato di agitazione tra i medici della U.O.C. di Cardiologia dell’ospedale Sant’Elia. La comunicazione, inviata dal CoAS Medici Dirigenti – Sicilia e firmata dal segretario regionale Mario Salvatore Macrì, è stata trasmessa alle redazioni e al Prefetto di Caltanissetta con richiesta di avvio della procedura obbligatoria di conciliazione prevista dalla Legge 146/90.

Al centro della protesta c'è la disposizione con cui l’ASP di Caltanissetta avrebbe imposto ai cardiologi del Sant’Elia di coprire turni nel Pronto Soccorso dell’ospedale di Mussomeli. Secondo il sindacato, si tratterebbe di un provvedimento “reiterato e illegittimo”.

Le contestazioni del CoAS

Nella nota, il CoAS contesta la motivazione dell’“emergenza” avanzata dalla Direzione strategica dell’ASP. Il sindacato richiama infatti alcune recenti delibere di assunzione che – a suo dire – dimostrerebbero una situazione ben diversa:

• 10 nuovi dirigenti medici di Medicina Interna reclutati a novembre;
• 5 medici Co.Co.Co. destinati ai Pronto Soccorsi;
• personale ritenuto “specifico o equipollente per l’area dell’Emergenza”.

Nonostante ciò, sostiene il CoAS, la Direzione “preferirebbe ignorare queste risorse” e assegnare ai cardiologi il compito di coprire i turni a Mussomeli, con il rischio – secondo il sindacato – di “indebolire la Cardiologia del Sant’Elia” e incidere sulla sicurezza delle cure garantite ai pazienti cardiologici.

“Un rischio per l’assistenza sanitaria”

Il sindacato parla di “grave rottura istituzionale” e di “rischio imminente per l’assistenza sanitaria nel presidio ospedaliero di Caltanissetta”, richiamando anche la normativa sulla sicurezza delle cure (Legge Gelli).

Da qui la richiesta di un intervento urgente del Prefetto per aprire un confronto formale con l’Azienda sanitaria.