Gentile direttrice di Seguo News,
da mesi — anzi, ormai da anni — noi cittadini di Caltanissetta assistiamo, impotenti, a un lento e inesorabile smantellamento dei servizi di salute mentale del nostro territorio. Il Dipartimento di Salute Mentale dell'ASP di Caltanissetta è oggi allo stremo, privo di un numero adeguato di psichiatri e psicologi e schiacciato da una gestione che sembra ignorare completamente l'importanza della cura psicologica e della continuità terapeutica.
È inaccettabile che dopo anni di percorso terapeutico mi ritrovi senza il mio psicologo, perché il suo contratto è stato sospeso. Per noi non è solo un medico che va via, è la persona con cui avevamo costruito fiducia, con cui stavamo lavorando sul nostro benessere.
La situazione è drammatica: i pochissimi psichiatri e psicologi in servizio lavorano con carichi insostenibili e a pagarne le conseguenze siamo proprio noi, i cittadini. Non tutti possiamo permetterci di rivolgerci ad uno psichiatra o psicoterapeuta privato, e così, chi non ha mezzi economici resta scoperto, abbandonato, INVISIBILE.
È paradossale che in un momento storico in cui si parla sempre più di benessere psicologico, prevenzione e salute mentale, l'ASP di Caltanissetta dimentichi che la mente è parte del corpo, e che senza cura psicologica non può esserci vera salute. Una tendenza che, credo, rifletta una visione miope della sanità pubblica: la salute mentale resta “la cenerentola” del sistema, considerata marginale rispetto a quella fisica.
Oggi noi cittadini di Caltanissetta ci sentiamo TRADITI. Traditi da un sistema che mette in secondo piano la salute mentale, come se fosse un lusso o un capriccio, invece che un diritto. Traditi da una gestione che preferisce tagliare i servizi della salute mentale.
Vorrei chiedere, grazie alla Sua mediazione e sensibilità, alla Direzione Strategica dell'ASP e alle istituzioni regionali di intervenire immediatamente, di garantire una presenza costante e maggiore di psichiatri e, soprattutto, di psicologi in tutti i servizi del Dipartimento, di assicurare a noi cittadini la continuità terapeutica e il diritto a cure pubbliche, gratuite e di qualità. Perché la salute mentale non è un lusso. È una necessità, una priorità, UN DIRITTO UMANO FONDAMENTALE. E una società che la dimentica, dimentica se stessa.








