La Segreteria aziendale di Caltanissetta della AAROI-EMAC – Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani Emergenza Area Critica – che rappresenta la quasi totalità dei dirigenti medici anestesisti e rianimatori dell’ASP di Caltanissetta, insorge contro la proposta di riorganizzazione aziendale contenuta nella nota prot. 80247/2025 del 2 dicembre. Il provvedimento, promosso dalla direzione strategica e dai vertici del dipartimento ospedaliero di chirurgia, prevede l’istituzione di una Unità Operativa Semplice Dipartimentale (UOSD) dedicata all’anestesia per la chirurgia ambulatoriale all'interno del presidio ospedaliero Sant’Elia. Secondo l’associazione sindacale, tale scelta sarebbe «non condivisibile e oltremodo scellerata», poiché sottrarrebbe personale altamente specializzato alle attività di guardia e pronta disponibilità, già oggi compromesse dalla carenza di anestesisti rianimatori in organico.
Il cuore della contestazione: “L’anestesista deve operare in UOC strutturate”
Nella nota di protesta, AAROI-EMAC ricorda che la specialità anestesiologica richiede un inquadramento esclusivo all’interno delle UOC di Anestesia e Rianimazione, strutture pienamente organizzate e in grado di garantire la continuità assistenziale 24 ore su 24. La separazione amministrativa tra anestesia ambulatoriale e ospedaliera comprometterebbe, secondo i medici, la gestione integrata del percorso perioperatorio e delle eventuali complicanze post-chirurgiche. Attualmente l’ASP2 dispone di due UOC di Anestesia e Rianimazione, considerate pienamente adeguate a garantire l’erogazione dell’alta specialità sui presidi ospedalieri.
Le linee guida SIAARTI: chirurgia ambulatoriale senza anestesista in sala
L’associazione richiama anche le raccomandazioni della SIAARTI, secondo cui la chirurgia ambulatoriale non richiede la presenza attiva dell’anestesista, ma soltanto la sua disponibilità all’interno della struttura. Una UOSD dedicata, dunque, sarebbe clinicamente non necessaria e in contrasto con gli standard organizzativi nazionali.
Il nodo delle procedure con contrasto: “Molto più numerose della chirurgia ambulatoriale”
AAROI-EMAC evidenzia inoltre che al Sant’Elia le procedure contrastografiche diagnostiche e terapeutiche sono circa tre volte più numerose della chirurgia ambulatoriale citata nella nota aziendale e richiedono la presenza obbligatoria dell’anestesista rianimatore. “È rilevante ricordare, in questo frangente – si legge nella nota – che nel solo presiio ospealiero Sant'Elia le procedure contrastografiche (diagnostiche e terapeutiche) sono circa il triplo dei numeri della chirurgia ambulatoriale riportati nella nota in oggetto e che per tali atti medici corre l’obbligo della presenza in struttura dell’anestesista rianimatore, ciò di cui la Unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione si fa carico senza, tuttavia, chiedere l’attribuzione di personale dedicato o di incarichi gestionali”.
Rischi organizzativi e tensioni interne
L’introduzione della UOSD comporterebbe l’esonero dalle attività di guardia e pronta disponibilità per i medici assegnati, alimentando – secondo il sindacato – conflittualità interne e ricadute negative sulla sicurezza del paziente. Inoltre, la creazione di un incarico gestionale dedicato graverebbe sull’azienda per una funzione già di competenza del direttore dell’UOC di Anestesia e Rianimazione. La Segreteria aziendale AAROI-EMAC di Caltanissetta conclude chiedendo alla direzione strategica un riesame approfondito del provvedimento, auspicando un confronto costruttivo tra parte pubblica e parte sindacale prima dell’adozione definitiva.







Per quanto si diano da fare con campagne promozionali di tutti i tipi e riabilitazioni d’immagine, a quanto sembra, questa azienda ospedaliera fa ancora acqua da tutte le parti.
Disorganizzazione ai massimi livelli ovunque, questa è l’immagine reale che emerge e che viene percepita all’esterno (come prima e più di prima).