“Quando abbiamo letto in questi ultimi mesi di Alessandro Onorato e di come ha promosso Progetto Civico Italia, come un progetto radicato da Bolzano a Caltanissetta, ci siamo sentiti onorati”. Lo ha detto la leader di Area Civica, Annalisa Petitto, questa mattina nel corso della confetenza stampa nella sede del partito dove erano presenti il coordinatore di Progetto Civico Italia, Carmelo Miceli, e in collegamento video l'assessore ai grandi eventi, cultura e sport di Roma Capitale, Alessandro Onorato. “Innanzitutto vogliamo affrontare il tema dell'astensionismo – ha continuato Annalisa Petitto – a Caltanissetta ha votato appena il 55,91 percento e al ballottaggio è andata anche peggio perché il 62% non ha votato. Area Civica decide di partecipare a questo nuovo percorso con tre elementi precisi: innanzitutto una forza elettorale reale, un 49%; una rappresentanza istituzionale, tre consiglieri comunali e uno provinciale; e infine il pragmatismo, cioè cercare di trovare soluzioni concrete nella quotidianità e a lungo termine. Così come non possiamo ignorare il dato dell'astensionismo che si è registrato a Caltanissetta lo scorso anno, non possiamo ignorare lo stesso dato a livello nazionale. Va a votare una persona su tre. Uno degli obiettivo di Progetto Civico Italia è quello di andare ad intercettare il vero e più grande partito d'Italia che è quello del ‘non voto'. E cioè va ridata fiducia a chi resta a casa e non va a votare, perché ritiene inutile un progetto costituzionalmente garantito, perché ritiene il proprio voto inutile per cambiare le sorti della propria comunità. Preannuncio a tutti che la questione della sanità nissena sarà portata all'attenzione dei tavoli nazionali grazie ad Area Civica e Progetto Civico Italia. Così come non ci dimenticheremo delle 336 famiglie che da anni lavorano per Telecontact e che ora vedono a rischio il loro futuro. Ci battiamo perché questa cessione aziendale non si faccia. Per noi la battaglia fosse anche solo per una persona vale la pena di essere condotta e portata avanti sui tavoli locali, regionali e nazionali. Ed infine consegno anche quella che negli ultimi giorni per me ed Area Civica è stata una battaglia di trasparenza e legalità all'interno della Provincia di Caltanissetta: il no forte e chiaro su ‘meno poltrone d'oro e più concorsi pubblici'. Abbiamo evitato compensi vertiginosi per cinque persone di strettissima fiducia che dovevano essere nominati nello staff del presidente”. A prendere la parola dunque il coordinatore di Progetto Civico Italia Carmelo Miceli. “Cambia la forma ma non cambia la sostanza – dice Miceli – con Annalisa è da 15 anni che facciamo politica, con la P maiuscola e proviamo a dare alle problematiche la dimensione corretta provando a portare le vertenze nei tavoli che contano. Su Telecontact abbiamo già una interlocuzione con i sindacati, il 10 dicembre ci sarà la manifestazione nazionale e faremo tutto ciò che serve per tutelare i lavoratori. E' chiaro che le responsabilità politiche sono di chi governa. Sul tema della sanità le battaglie con Annalisa sul punto ci hanno visto impegnati lei come indagata e io come difensore. Qualcuno in passato ha tentato di metterci il bavaglio denunciando Annalisa. Provvedimento che è stato archiviato e che altro non era che un encomio all'attività politica di Annalisa. Lo abbiamo fatto e lo continueremo a fare. La battaglia per la legalità e la trasparenza che tu hai fatto è la stessa che Progetto Civico sta facendo a Palermo”. Miceli è tornato sul tema dello staff del presidente della Provincia. “Giustamente – ha detto ironicamente – dopo anni in cui una Istituzione è ferma, qual è la priorità di un presidente? Lo staff, per collocare cinque amici”. Poi sulle ultime elezioi amministrative Miceli ha aggiunto: “Qui a Caltanissetta è mancata una manciata di voti per una svolta epocale, mi auguro che i partiti del centro sinistra riflettano su questo e comincino a dare la giusta considerazione ai movimenti civici”. A questo punto è intervenuto da remoto l'assessore di Roma Capitale Alessandro Onorato. “Ho avuto il piacere di conoscere Annalisa che è un fenomeno – dice Onorato – un vero portento. Noi vogliamo fare in modo che chi esiste e ogni giorno si fa il mazzo a contatto con le persone possa ambire a rappresentare queste persone anche a livello nazionale. Se Annalisa non è diventata sindaca di Caltanissetta per pochi voti è per colpa di alcuni compagni di viaggio che hanno fatto accordi sottobanco con l'avversario. Ma è questione di tempo. Ormai la politica italiana è collassata. Questo sistema non funziona più. Noi in Italia paghiamo tasse altissime, come il Nord Europa, ma il problema enorme è che non abbiamo servizi in cambio. Per un cambiamento reale l'unica possibilità è che chi è abituato ad affrontare problemi concreti si metta al posto di alcuni che una volta in Parlamento si dimentica pure di cosa ha detto. Mi sento di dire ad Annalisa e a tutti voi che negli ultimi mesi ho cominciato a girare la Sicilia e credo che se questa regione fosse messa al 30% delle sue possibilità il Pil italiano salirebbe in maniera non indifferente. In una Regione come la Sicilia, dove tutti potrebbero vivere di turismo, arte e cultura, nessuno vive di questo. La Sicilia è la seconda Regione dove vanno via più persone, la prima è la Lombardia. In Sicilia manca qualsiasi tipo di futuro. Credo che gli enti locali debbano avere soprattutto persone capaci. I bilanci della Regione Siciliana sono molto ricchi, perché è una regione a statuto speciale, ma il problema è come li applichi”. A fine conferenza stampa Annalisa Petitto ha replicato alle dichiarazioni del presidente della provincia Walter Tesauro in merito all'ufficio dello staff: “I cittadini di Caltanissetta non ci dormivano perché non c'era lo staff del presidente. E' vero che la legge lo consente ma diciamo che non era proprio la priorità della provinica. Do e sciorino un dato. Sapete quanto verranno retribuiti i due consulenti dello staff? Possono percepire fino al 50% del compenso che percepisce un dirigente al suo ingresso. Bene gli stanziamenti previsti erano proprio il 50%. Si parla di 45mila euro all'anno. Quella che lancia il presidente della provincia è chiaramente una sfida. E sappia che se a gennaio si ripresenta con questa proposta dell'ufficio dello staff sarà la quinta volta e ci troverà ancora una volta in trincea. Questo milione di euro la Provincia lo investirà in tanto altro”. Sugli incarichi politici per quanto riguarda i manager della sanità Annalisa Petitto ha aggiunto: “Noi diciamo da sempre cha la sanità e i servizi sanitari non saranno mai all'altezza delle aspettative degli utenti fin tanto che ai vertici ci saranno nomine di natura politica, che siano di destra o di sinistra. Noi come progetto civico continuiamo ad affermare il concetto di meritocrazia e competenza. Le Asp purtroppo sono centri di potere politico e ambiti di clientela politica. E finché i medici competenti, che hanno esperienza, decideranno di non asservirsi a questo sistema decideranno anche di andare via. Quello che stiamo vedendo in questa settimana dimostra che c'è un sistema corrotto. Determinata politica in Sicilia controlla dal manager all'ultimo operatore socio sanitario e finché c'è il controllo politico non ci sarà né qualità dei servizi né meritocrazia”. Infine Miceli è interventuo sulla vicenda Cuffaro e Dc. “Chi immagina che il malaffare risieda solo sulla vicenda Cuffaro – dice Miceli – è un cialtrone. Schifani sostiene di aver liberato il governo regionale dal malaffare solo perché ha cacciato due assessori incensurati tenendone altri rinviati a giudizio. Questo è un esempio di cialtroneria. Il presidente non racconta quali sono le logiche che hanno consentito di individuare in campo alla Dc un numero “x” di manager. La cialtroneria del centrodestra di sbranare la Dc, approfittare di quel momento di difficoltà, scaricando tutto sulla Dc è una cosa su cui spero il centrosinistra non caschi. Sono un penalista credo nel prinicipio della non colpevolezza ma la politica si giudica per la qualità morale delle azioni che mette in piedi. Non occorre seguire il giochino di puntare il dito su un'esperienza drammaticamente finita che è quella della Dc, a prescindere da come finiscano le indagini. Sembrerò andare controcorrente ma non ritengo che chi ha fatto parte della Dc sia necessariamente un delinquente. Ritengo che molti ci abbiano creduto. Non so come abbiano fatto a crederci ma molti lo hanno fatto in buona fede. Oggi si sente dire che il presidente della Regione sta provando ad epurare la Dc da tutti i ruoli. A questo punto la Dc ha un modo solo per riscattarsi raccontando un sistema, di destra e di sinistra”.








