Niente sconti di pena a presunto mandante e braccio operativo di attentati incendiari ai danni di un noto avvocato nisseno. In appello le due condanne sono state integralmente confermate, così come gli indennizzi in favore delle parti civili.
Così s'è chiuso il secondo processo per alcuni attentati messi a segno ai danni dell'avvocatessa Maria Giambra. Per una vicenda che, complessivamente, negli scorsi anni ha fatto scattare diversi provvedimenti restrittivi e più processi.
Era e resta di quattro anni e mezzo di carcere la pena per il trentanovenne montedorese Francesco Nugara – difeso dall'avvocato Giovanni Salvaggio – così come blindati rimangono i due anni di condanna per il cinquantenne Salvatore La Porta, montedorese d'adozione (difesi, rispettivamente, dagli avvocati Giovanni Salvaggio e Vincenzo Pillitteri) entrambi giudicati colpevoli di danneggiamento seguito da incendio. Esattamente come chiesto dal sostituto pg Gaetano Bono. E così ha sentenziato la corte d'Appello presieduta da Mariella Giannazzo.
Resta fermo il diritto a un risarcimento dei danni già riconosciuto, in primo grado, alla stessa avvocatessa Giambra (assistita dall'avvocatessa Letizia Galati) al marito, Pietro Lo Nobile (assistito dall'avvocato Pietro Sorce) e anche al consiglio dell'ordine degli avvocati (rappresentato dall'avvocato Giacomo Butera).
Seppur accomunati dalla stessa imputazione, è differente il ruolo che l'accusa ha ricondotto ai due imputati. Sì perché è su mandato di Nugara – questa la tesi dei magistrati – che due esecutori, già condannati in un altro processo, avrebbero agito la notte del 18 gennaio del 2020, quando è stata incendiata l'auto, una Peugeot 3008 della professionista, con le fiamme che poi si sono estese anche all'Audi Q3 del marito, danneggiando, inoltre, una tettoria e una parte del prospetto della villetta di famiglia, a Serradifalco.
La Porta, invece, è stato ritenuto l'esecutore dell'incendio di un'Audi Q5, bruciata il 30 gennaio 2019 mentre si trovava parcheggiata sotto lo studio professionale dell'avvocatessa Giambra.
Nel gran calderone dell'inchiesta, che ha coinvolto altri imputati già condannati in differenti processi, anche altri attentati incendiari subiti sempre dalla professionista, compreso colpi di pistola contro la sua abitazione.








