Caltanissetta sta per essere invasa da decine di chilometri di corsie ciclabili. Ciò dovrebbe renderci contenti, perché segnalerebbe finalmente una presa di coscienza da parte di chi governa il territorio sulla necessità di disegnare un nuovo modello di città green con una mobilità urbana più lenta e sostenibile. Purtroppo la storia non sembra essere questa, ma molto più banalmente quella di avere utilizzato i soldi dei fondi europei (PNRR), spesso destinati alla incentivazione delle politiche green, per riasfaltare le nostre strade urbane da troppo tempo abbandonate e piene di buche e rattoppi. La scelta progettuale sembra rispondere quindi più a esigenze di riqualificazione estetica e
funzionale delle strade (cosa sicuramente utile e necessaria), piuttosto che a una strategia strutturata di promozione del trasporto green e della sicurezza sulle due ruote. Aggiungiamo che i lavori in corso, per i rifacimenti stradali, in realtà stanno utilizzando buona parte delle somme (€ 4.800.000) che erano destinate ai “Lavori di realizzazione del collegamento viario e ciclabile dalla via Romita a via Rochester al fine di chiudere il collegamento tra la zona di viale della Regione, contrada Balate e il quartiere San Luca”. E’ vero che nelle città europee, per realizzare un maggior numero di km di piste ciclabili e in economia, si sta sempre più diffondendo la pratica (prevista dalle norme) di disegnare corsie in sede promiscua con i mezzi a motore (macchine, camion, autobus, moto), anziché piste ciclabili in sede propria (più sicure ma anche molto più costose). Generalmente però questa politica di sviluppo della
rete viaria, destinata alle bici, viene accompagnata da riduzione dei limiti di velocità, da una buona segnaletica stradale verticale ed orizzontale e da una attenta valutazione delle dimensioni delle relative carreggiate per i mezzi a motore e per i velocipedi. Le corsie ciclabili che si stanno realizzando a Caltanissetta non sembrano al momento rispettare i criteri di sicurezza su evidenziati. Alcune sono state disegnate su carreggiate troppo piccole (al netto
dei parcheggi per auto) per immaginare un uso promiscuo, altre non sono quasi più visibili, altre ancore insistono in strade in cui andrebbe diminuita la velocità di percorrenza a max 30 km/h (come per altro previsto dalla proposta del nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile di Caltanissetta, approvata con delibera di Giunta in data 11 agosto 2022). Anche le vernici utilizzate per tracciare le corsie ciclabili non sembrano poter durare nel tempo, come
per altro dimostrano quelle già realizzate nei mesi passati (es. via Rochester, via E. Vassallo, etc.), ma
questo sembrerebbe persino auspicato. Su un tema così importante, che ha a che fare con l’idea di Città e di mobilità urbana del prossimo futuro, ci saremmo aspettati un maggior coinvolgimento del territorio (Consiglio Comunale,
associazioni di categoria, ordini professionali, associazioni ambientaliste e del terzo settore, comitati
di quartiere, etc.), anche e non solo per un ascolto costruttivo. Oggi, in considerazione del fatto che sappiamo esistere un ulteriore finanziamento con fondi della FUA, per circa € 8.000.000, per il rifacimento di altre strade cittadine e la realizzazione di altre decine di chilometri di “corsie ciclabili”, chiediamo al Sindaco Walter Tesauro di rendere partecipe la cittadinanza: sui lavori ancora da eseguire; su quale è la vision che ispira l’attuale Amministrazione Comunale per la realizzazione del P.U.M.S.; come intende rendere fruibili e più sicure le corsie
ciclabili realizzate e da realizzare.
Ivo Cigna, Responsabie ambiente del Partito Democratico di Caltanissetta
Caltanissetta e piste ciclabili, Ivo Cigna: “Per ora non rispettano le norme di sicurezza”

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