Caltanissetta ieri si é messa al pari di numerose città italiane. Ha dimostrato di saper ascoltare, di voler crescere, di essere pronta a mettersi in discussione. La prima edizione di TEDxCaltanissetta è stata un successo.
Il teatro era pieno, nei limiti consentiti per una prima edizione che ha scelto la misura e la responsabilità prima di ogni altra cosa. E dentro quella sala si respirava attenzione. Non l’entusiasmo rumoroso degli eventi costruiti per stupire, ma il silenzio concentrato di chi sente che qualcosa lo riguarda davvero. I talk hanno toccato corde profonde, alcuni con delicatezza, altri con forza, tutti con onestà. C’era chi si è commosso, chi ha preso appunti, chi è rimasto immobile a guardare il palco come si guarda uno specchio.
Un ruolo centrale lo hanno avuto i ragazzi delle scuole. Presenti fisicamente in teatro e, soprattutto, collegati virtualmente nelle classi grazie alla diretta. Non spettatori passivi, ma destinatari consapevoli. Giovani che non si sono limitati ad ascoltare, ma che hanno iniziato a fare domande, a immaginare possibilità, a riconoscersi in storie che parlavano anche di loro.
Mariangela Galante, Licensee di questa edizione del TEDxCaltanissetta, racconta uno dei momenti più significativi a fine evento:
“Alla fine dell’evento, il rappresentante del liceo scientifico e quello del liceo classico si sono avvicinati ringraziandomi infinitamente per l’invito, e mi hanno chiesto di parlare con due degli speaker che li avevano colpiti di più perché vogliono ispirarsi a loro e creare un dialogo di crescita dal TEDx in poi. Questo significa che il TEDx ha funzionato alla perfezione. Questo era l’intento di questa prima edizione, questa è la risposta.”
In queste parole c’è il senso profondo di ciò che è accaduto. Non un applauso finale, ma un “e adesso?”. Non un evento che si chiude, ma un dialogo che comincia. È lì che TEDxCaltanissetta ha trovato la sua misura: nella continuità, nel desiderio di andare oltre il palco.
La musica ha accompagnato e amplificato le emozioni grazie al coro Diapasong, presenza viva, per nulla ornamentale. Le voci hanno attraversato la sala come un filo comune, ricordando che le idee non sono solo pensieri, ma anche vibrazioni condivise.
Dietro le quinte, un team affiatato, competente, profondamente appassionato. Persone diverse per età e percorsi, unite da una visione chiara e da una dedizione che si percepiva in ogni dettaglio. A guidare gli speaker, Gabriele Altobelli, capace di accompagnare senza sovrapporsi, di valorizzare senza forzare, di portare ciascuno alla propria verità.
L’evento è stato patrocinato dal Comune, segno di un’istituzione che sceglie di sostenere la cultura e il pensiero contemporaneo. E poi i partner, numerosi, concreti, presenti. Hanno creduto in un’idea quando era ancora una promessa, dimostrando che fare rete è possibile anche in territori spesso raccontati solo per ciò che manca.
La presentazione impeccabile di Donatello Polizzi e il supporto tecnico della squadra MT service hanno attribuito all’evento un posizionamento ad alti livelli.
TEDxCaltanissetta nasce così: non come un punto di arrivo, ma come un primo passo fatto bene. Con rispetto, con cura, con coraggio. E se questa prima edizione ha lasciato qualcosa, è la sensazione che da qui in poi nulla debba per forza restare uguale.
E che anche da Caltanissetta possano partire domande capaci di fare strada, segnando questa strada con una nuova X, ruotando il punto di vista, camminando restituendo, nutrendo il cervello e non solo il corpo, immaginando fiumi di acqua che si muovono come corpi, vivendo una vita lenta, calma, facendo innovazione concreta, contribuendo ad una visione che non è mero sogno ma che, dati alla mano, può diventare realtà.






