Nel reparto di Psichiatria dell’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta il Natale è arrivato in punta di piedi, tra silenzi che parlano, parole fragili e note capaci di diventare carezze. È in questo clima che il vescovo di Caltanissetta, monsignor Mario Russotto, dopo la messa celebrata in ospedale, ha fatto visita ai pazienti e agli operatori del reparto accompagnato dalla dirigente Lucilla Grimaldi. Ad accoglierlo in reparto, per quello che si è rivelato un momento carico di significato umano e spirituale, con i pazienti protagonisti, la referente Chiara Pernaci, dirigente medico psichiatra, il coordinatore infermieristico Roberto Cammarata, la sociologa Stefania Marrone, l’infermiere Luigi Strazzeri e l’operatore sociosanitario Andrea Valenti. «La sua presenza – ha detto la dottoressa Pernaci rivolgendosi al vescovo – rappresenta per tutti noi un importante segno di speranza e conforto, rispetto a una sofferenza che spesso resta muta al di fuori di queste mura. Il disagio mentale è un dolore sordo che fa paura e troppo spesso resta inascoltato. Se è vero che la salute fisica influenza il benessere mentale, è altrettanto vero che non ci può essere salute senza salute mentale». Un benessere che, ha sottolineato, passa anche dalla dimensione spirituale: «La sua presenza oggi tra noi rappresenta una carezza per le nostre anime». Durante la celebrazione, una paziente del reparto ha letto una lettera, scritta a nome di tutti i ricoverati, dando voce a una sofferenza spesso invisibile ma anche a una profonda capacità di sperare. «Oggi prendo la parola con voce fragile ma con cuore pieno», ha esordito, spiegando che «il Natale per chi è ricoverato in ospedale non è fatto di luci scintillanti, ma di silenzi, di attese, di notti lunghe e di domande che spesso non trovano risposte». Parole che hanno toccato profondamente i presenti, soprattutto quando la paziente ha ricordato che «qui impariamo che la vita non è scontata e che un gesto gentile, uno sguardo, una mano tesa possono diventare un vero miracolo». E ancora: «In ospedale il Natale arriva in punta di piedi, nel sorriso di un infermiere stanco, nella pazienza di un medico, nella speranza di chi non ci lascia soli, neppure quando il dolore fa paura». Nel suo messaggio, la donna ha voluto ringraziare il vescovo «per essere qui con noi: la sua presenza è già una carezza, è già un segno di speranza», ricordando che «anche adesso, anche così, la nostra vita ha un valore immenso». A rendere ancora più partecipato il momento, un altro paziente ha omaggiato il vescovo con alcuni canti natalizi, accompagnandosi con una pianola, trasformando il reparto in uno spazio di condivisione e bellezza. «Le persone che soffrono di un disagio mentale – ha concluso la dottoressa Pernaci – sono anche capaci di grande creatività, profondità e bellezza». Un messaggio che, nel tempo del Natale, richiama al dovere di vedere, ascoltare e prendersi cura anche di quella sofferenza che troppo spesso resta ai margini.
Caltanissetta. Il vescovo Russotto incontra pazienti e operatori del reparto di psichiatria, la dottoressa Pernaci: “Una carezza per le nostre anime”

Nessun commento
Nessun commento







