Pubblichiamo di seguito la lettera inviata da una lettrice alla direttrice responsabile di Seguo News, Rita Cinardi, nella speranza che il suo appello venga accolto dalle istituzioni
Gentilissima dott.ssa Cinardi, Le scrivo questo appello disperato, nella speranza che possa essere accolto….Mia figlia rischia la vita e non c'è nessuno che possa aiutarla”: la denuncia di una madre sui servizi di salute mentale a Caltanissetta
Sono una madre, una madre disperata. Scrivo perché non so più a chi rivolgermi, e perché quello che sta accadendo nella nostra provincia non può restare in silenzio. La carenza gravissima che voglio denunciare è quella degli psicoterapeuti, figure indispensabili per la cura della salute mentale e per la vita di tante persone fragili.
Mia figlia ha tentato il suicidio più volte, più volte è stata ricoverata ed è seguita da psichiatri, assume farmaci, ma non basta. Non può bastare. Per provare a tornare a vivere serve un percorso psicoterapeutico vero, continuativo, competente. E invece?
Chiamo il CSM di Caltanissetta e mi sento rispondere che c'è una sola psicologa. Una. Per un bacino di 60.000 abitanti. Come può essere possibile? Come può un intero territorio rimanere scoperto di un servizio così essenziale?
Mi offro di portarla ovunque pur di farla seguire: a Riesi, a Mussomeli, a Gela, a Mazzarino. Ma anche lì: non ci sono psicoterapeuti, non c'è personale!
E allora mi domando: la salute mentale è forse meno importante delle altre patologie? Le persone fragili, quelle che ogni giorno vivono su un filo, non meritano la stessa attenzione e urgenza riservata a chi soffre di una malattia fisica o organica? Si ricercano diabetologi, e non si assumono psicoterapeuti?!?
Non posso accettare che mia figlia – e come lei tanti altri ragazzi, adulti, anziani – debba affrontare un dolore così grande senza gli strumenti necessari, senza supporto professionale, senza continuità di cura.
Non posso accettare che un'intera provincia venga lasciata sola davanti a un'emergenza così evidente.
Qualcuno deve intervenire. Subito.
Perché la salute mentale non è un dettaglio, non è un lusso: è vita. E quando viene ignorata, quando viene trascurata, quando resta senza risorse… la vita davvero si spezza.
Una mamma che ha smesso di dormire la notte
V.G.
Caltanissetta, lettrice disperata scrive a Seguo News: “Mia figlia ha tentato il suicidio più volte ma al Csm c’è un solo psicologo”
3 commenti
3 commenti








Sindaco Giunta e Consiglio cosa fanno?
È LORO LA COMPETENZA per i TSO e tutto ciò che gravita intorno al mondo SANITÀ. COSA FANNO?
Aspettiano altri morti?
Lasciamo perdere I FRAGILI ? Buttiamo nella spazzatura chi si è rifugiato e ha trovato la soluzione nell’uso di droghe e alcool?
Se siamo classificati ULTIMI il motivo cè ed è questo che manifesta quotidianamente sotto gli occhi di tutti.
Lei ha perfettamente ragione.
L’ unica cosa che si vede fare , almeno a giudicare da alcuni articoli apparsi su questa testata, è quella che a me sembra una campagna promozionale del nosocomio nisseno.
Ho l’ impressione che, a intervalli regolari, appaiano resoconti relativi a dei successi medici nel trattamento di alcuni pazienti.
Per carità, almeno qualche buona notizia ogni tanto va bene, ma perché tutta questa fanfara?
Se un medico ha agito bene , ha fatto solo il suo dovere.
Forse trattasi di un rifacimento di immagine ideato da qualche PR??
E a che serve , se poi una madre disperata lamenta l’ assenza di un servizio sanitario fondamentale per sua figlia, una cosa che le spetterebbe di diritto e che le viene negata?
Pensate a garantire i servizi essenziali in ambito sanitario, compresi quelli relativi alla salute mentale, piuttosto che fare campagne pubblicitarie!
Se avessi potere decisionale in ambito istituzionale o occupassi posizioni apicali nel settore della sanità nissena, proverei un enorme imbarazzo, se non vergogna, e dolore nel leggere la lettera accorata di questa mamma disperata che chiede solo un aiuto tempestivo oltrettutto dovuto, per sua figlia.
Proverei lo stesso imbarazzo e dolore nel pensare a tanti altri casi di persone disperate a cui è stata tolta la possibilità di usufruire di percorsi di psicoterapia e che non riescono a manifestare così apertamente il disagio in cui versano loro o un loro familiare.
Non offrire servizi che garantiscano una vita, perché di restare vivi si tratta, sana e dignitosa a persone affette da patologie di questo tipo, significa rigettare le regole minime di umanità e civiltà.
Giusto parlare di screening e vaccinazioni e a questi pazienti chi ci pensa?
Chi può , ricorre, deluso, a strutture private per curare qualsiasi cosa, molti rinunciano nauseati perfino a curarsi vista la cattiva gestione delle liste di attesa nella sanità pubblica e altri piangono disperati in silenzio.
Complimenti a tutti i responsabili per questi risultati!