Incidente questa mattina intorno alle 8 in viale della Regione dove è stato investito un pedone. Una donna a bordo della sua auto, per cause ancora in corso di accertamento, avrebbe travolto un trentenne che stava attraversando la strada. Quest'ultimo però, un uomo di circa 30 anni, nonostante la ferita riportata alla testa, ha cominciato ad inveire prima contro la conducente dell'auto e poi anche con gli agenti della Polizia Municipale che sono intervenuti. Gli operatori del 118 sono riusciti, con non poca fatica, a medicare il ferito che ha cominciato a dare in escandescenze. Dopodiché lo hanno trasportato in pronto soccorso per le cure del caso. Gli agenti della Polizia Municipale sono al lavoro per ricostruire la dinamica esatta dell'incidente.









Beh, non c’è così tanto da meravigliarsi sulla reazione del pedone che si è visto falciato.
Si spera che, all’interno degli accertamenti in corso, sia compresa DAVVERO anche una valutazione delle condizioni in cui si trovava il conducente dell’auto al momento dell’investimento.
Magari ora tutta la colpa è del pedone, ma va’ e pure di…Saturno contro!
Il pedone in questa città è visto come un intralcio, non un fruitore della strada. Dico della strada perché una gran parte dei marciapiedi è utilizzata come parcheggio oppure come bar o punto vendita, cosa a cui oramai nessuno fa caso.
Caso eclatante il marciapiede di fronte al Corona, occupato da un negozio di panini che si è impossessato interamente e permanentemente sia del marciapiede che di un pezzo di strada, costringendo i pedoni a camminare nel mezzo di una corsia dove le auto circolano ad una certa velocità.
Ovviamente quando i clienti di tale esercizio parcheggiano in prima o in doppia fila, i pedoni devono usare la corsia di sorpasso e in caso di incidente la colpa probabilmente sarebbe loro.
Sì, anche su questo lei ha perfettamente ragione.
Chissà se a questi clienti che parcheggiamo in prima e seconda fila, ormai ovunque, si fanno contravvenzioni o costoro godono di trattamento
“personalizzato”?
Peccato, lì ci sarebbe tanto da fare cassa!
Le cose sono due: o ti fermi per fare multe e cassa, o ti prendi tutto il tempo necessario per fare prevenzione.
Bisogna darsi un elenco di priorità, a mio avviso.
È vero. Ma Polizia e Carabinieri hanno competenza.
Basterebbero due/tre multe e sospensioni temporanee di patenti ogni tanto, per educare tutti.
Chi obietta lo fa solamente per un motivo, non prendiamoci in giro da soli.
Vorrei precisare una cosa, in base a quello che mi risulta: la Polizia/ Carabinieri possono anche prendere delle multe ,ma non è di loro esclusiva competenza in città.
L’azione di prevenzione su strada è precipuamente compito della Polizia Municipale in città e non riguarda solo elevare multe.
Polizia e Carabinieri si occupano di prevenzione e repressione dei reati in
genere.
Ci sono specifiche competenze di cui tenere conto.
Sì, certamente, Polizia e Carabinieri hanno pure competenza circa multe e sospensioni di patente, però mi chiedo: mentre loro si occupano di prevenzione / infrazioni su strada pure in città, chi fa materialmente gli interventi per contrastare altri reati?
Loro non possono essere dappertutto ed occuparsi di tutto.
Mi chiedo allora a questo punto: quali sono le effettive competenze dei Vigili Urbani??
Vorrei tanto qualcuno mi chiarisse ciò che per me resta un arcano.
Purtroppo la Polizia, i Carabinieri e la Polizia Municipale (anche se quest’ultima recentemente ha elevato tantissimo il suo livello di attenzione) hanno deciso di ignorare sia i comportamenti che creano disagio (marciapiedi occupati abusivamente, parcheggio selvaggio, motorini rumorosissimi), sia quelli che creano un pericolo, primo fra tutti la guida con il cellulare in mano con il viva voce, cosa diventata oramai comunissima.
Questa è un’infrazione al codice della strada facilissima da notare e da punire. E non per “fare cassa”, ma per salvare vite.
Evidentemente si è deciso di ignorare tale infrazione.
Nel caso questa non fosse una disattenzione ma una decisione, presa dall’alto o dai singoli, il destino funesto della prossima vittima (è solo questione di tempo) avrà i suoi responsabili, oltre al guidatore.
Probabilmente non avrà un nome e un cognome, ma certamente avrà più di un profilo, quello dei singoli e delle istituzioni che hanno deciso di ignorare il problema.
E ricordiamo che la prossima vittima potremmo essere noi o uno dei nostri cari. Il problema ci riguarda più di quanto pensiamo.
purtroppo hai perfettamente ragione
Concordo con lei, anche se, da parte mia, non ho rilevato questo innalzamento del livello di attenzione da parte dei Vigili Urbani.
Gli investimenti continuano e continueranno, purtroppo, almeno finché non si darà la precedenza a controlli sistematici e ben fatti sulle condizioni in cui guidano i conducenti dei vari veicoli.
Magari, appunto, ciò non fa cassa, ma salva vite umane, sempre che questo interessi alle istituzioni e che si abbia una coscienza..
Sulla base delle esperienze degli ultimi mesi, ha perfettamente ragione, ma in questi ultimissimi giorni sembra esserci un piccolo cambiamento. Speriamo non sia una mia illusione.
In assenza di un interesse delle istituzioni, inviterei la Dott.ssa Cinardi (che a differenza di noi lettori, ha un una sensibilità, un profilo e un livello di accesso elevati) ad iniziare una campagna non solo di educazione, rivolta al cittadino, ma anche di pressione nei confronti in primis del Prefetto, ma anche del Questore, dei Comandanti dei Carabinieri e della Polizia Municipale.
Sarebbe una campagna di pubblica utilità con un impatto positivo nella vita di noi nisseni.
Spero questo invito venga accolto.
Le considerazioni sopra espresse sono largamente condivisibili e molto aderenti all’amara realtà cittadina caratterizzata dall’ormai deprecabile modo di vivere la strada da parte di moltissimi utenti, come fosse una proprietà indivisibile.
Non si può pretendere che si conosca alla perfezione il codice della strada, ma almeno le più elementari norme quelle sì.
Oggi, al contrario, come già ho avuto modo di intervenire in altra occasione su queste stesse pagine, la nostra città si sta trasformando in un far west, dove il re incontrastato e non sanzionato è il prepotente e l’ignorante, in barba, alle vigenti norme.
E’ vero, i marciapiedi sono divenuti sedi definitive di dehors (retaggio consolidato del covid) di auto, di bidoni della spazzatura e, dulcis in fundo, delle simpatiche deiezioni degli animali di affezione nonché delle erbacce, oltre a presentare pavimentazione divelta in più punti (vedi via Turati, v.le Margherita, via Costa ecc.).
Si punta il dito ora contro l’automobilista, molto meno o quasi niente, per la verità, contro il pedone. Eppure, ritengo che le responsabilità stiano in capo ad entrambe le categorie.
Le soluzioni ci sono e di una semplicità disarmante: rispetto del prossimo, del proprio territorio, delle regole. Siamo pronti culturalmente per questo?
Iniziamo con qualche esempio: l’altro giorno, percorrendo v.le della Regione un pedone, con cellulare sotto il naso, scende dal marciapiede incurante del mio arrivo e attraversa, non su strisce pedonali, in diagonale la carreggiata…quando, con piccolo tocco di clacson ho richiamato la sua attenzione, mi ha guardato infastidito! Ho immaginato se al mio posto ci fosse stato un altro conducente alla guida con cellulare…eppure, l’art.190 del codice della strada regolamenta la disciplina sul comportamento dei pedoni, prevedendo in taluni casi anche sanzioni amministrative…conosciamo i nostri doveri? siamo pronti ad accettare e riconoscere le nostre responsabilità?
Molti anni fa mi trovavo in un centro del nord, vicino al semaforo in attesa del verde… avevo messo giù i piedi dal marciapiede per poter andare via subito…ho udito il trillo del fischietto del vigile urbano che con il ditino mi faceva segno di salire sul marciapiedi…qui una simile situazione sarebbe stata percepita come un’esagerazione, con relative successive polemiche.
Il pedone, in altri contesti geografici, è l’assoluto fruitore del marciapiede, da noi no, è costretto a fare gimkane per i motivi sopra indicati. Bene, qualcuno sa che l’art. 639 del c.p. configura il reato di imbrattamento per chi sporca? Diciamolo ai proprietari di animali che allegramente lasciano le deiezioni anche nelle vicinanze di un cestino per il conferimento degli stessi.
Siamo pronti culturalmente ad essere sanzionati qualora ci accadesse di violare le normali regole del vivere civile senza aggredire l’agente di turno o rivolgersi all’amico dell’amico per sanare la trasgressione?
Da queste pagine più volte è emersa la diffusa esigenza che in questa città si volti pagina…la parte politica dovrebbe farsi parte diligente nel recepire le istanze che provengono dal territorio e porre in essere le conseguenti iniziative…ovviamente anche la parte privata deve darsi da fare.
Lungi da me assurgere a ruolo di professorino, ma è triste assistere al lento ed inarrestabile declino della mia Città, dimentica di cosa era in passato…mentre, con amarezza, assisto ai positivi cambiamenti riscontrati in alcuni centri vicini al nostro, con tangibile ed interessata partecipazione delle rispettive cittadinanze.