“Non finiremo mai di ringraziare quello che i medici, gli infermieri, e tutto il personale del pronto soccorso dell'ospedale Sant'Elia, insieme agli pneumologi, hanno fatto per mio suocero, finito in ospedale con una patologia gravissima e riportato praticamente in vita”. A scrivere alla redazione di Seguo News i familiari di un paziente di 76 anni, C.P. le iniziali, che nei giorni scorsi era stato ricoverato per una polmonite da ab ingestis, una infiammazione dei polmoni causata dall'inalazione di sostanze estranee, come cibo, liquidi o secrezioni gastriche nelle vie respiratorie che, soprattutto in soggetti fragili, può avere esiti letali. “Mio suocero aveva avuto dei conati di vomito che avevamo ricondotto ad un'intossicazione alimentare – racconta il congiunto del paziente – ma l'indomani, dopo aver vomitato nel sonno, ha cominciato ad avere un respiro affannoso, con schiuma alla bocca. A quel punto abbiamo capito che non bisognava perdere tempo e lo abbiamo portato in pronto soccorso. Le sue condizioni erano drammatiche: la saturazione dell'ossigeno era bassissima, aveva alti valori di anidride carbonica nel sangue, ed era totalmente disorientato. La situazione è stata subito presa in mano dal primario del pronto soccorso Salvatore Amico che, affiancato dai medici di pronto soccorso Martina Mazzè, Rosa Maria Petix, Salvatore Branciforte e dall'anestesista Maria Carmela Ciuro, ha individuato il problema: una polmonite da ab ingestis che aveva provocato l'infiammazione dei polmoni. Insieme ai medici di pronto soccorso hanno operato anche gli pneumologi Alessandro Nigrelli e Giuseppe Ielo che hanno immediatamente eseguito una broncoscopia riuscendo ad aspirare il materiale che era stato inalato nei polmoni. Il primario Salvatore Amico ha preso poi in carico il paziente facendo la ventilazione e già dopo 2 ore mio suocero aveva dato i primi segni di miglioramento. E' stato poi tenuto in Osservazione Breve Intensiva e in pochi giorni, grazie alle terapie somministrate, è stato dimesso. Voglio sottolineare la bravura del primario Salvatore Amico nell'individuare immediatamente la diagnosi, coinvolgendo tutte le figure necessarie, pneumologi compresi, e trattando il paziente direttamente in pronto soccorso. Noi parenti durante i giorni trascorsi nel pronto soccorso abbiamo visto un afflusso di pazienti incredibile, provenienti non solo dalla nostra provincia ma anche dalle province di Enna ed Agrigento. Nonostante questa mole di persone, tutto il personale, dai medici, agli infermieri, agli Oss, hanno continuato e continuano incessantemente nel loro operato senza far mancare l'assistenza a nessuno. Neanche a quelle persone che arrivano con patologie lievi e che pretendono di essere visitate immediatamente. Peraltro non si tratta della prima ma è già la terza volta che mio suocero, nonostante le sue patologie, viene salvato da questo reparto. Molto spesso leggo polemiche e accuse di ogni genere ma, per quanto mi riguarda, dovremmo solo ringraziare il personale del pronto soccorso che, nonostante i problemi e le criticità, rimane una vera eccellenza. Non è un caso se dalle altre province raggiungono il nostro ospedale considerato una spanna superiore ad altri centri vicini”.









La definizione “reparto d’ eccellenza ” è un parolone e non rispecchia , a mio avviso, la reale gestione né di questo reparto di P.S., né di questa struttura ospedaliera in generale.
Non si può essere che contenti per l’esito positivo di qualche caso medico isolato, ma l’eccezione non conferma la regola, come ben sanno quei tanti pazienti lasciati ad aspettare in P.S.
,pur in presenza di patologie importanti.
I reparti d’eccellenza si trovano in altre sedi in Italia, comunque ce la vogliamo raccontare.
Purtroppo, la cronaca locale, nel tempo, ha riferito di continui disservizi relativi a questa struttura ospedaliera, anche in tempi in cui non c’erano carenze d’organico di nessuno tipo che potessero fornire a tutti i costi pezze giustificative per così tante criticità.
Ma perché arrampicarsi sugli specchi ancora adesso?
Se così tanti pazienti si lamentano di questa struttura e intraprendono così spesso anche azione legali, deve pur esserci un perché.
Io lascerei l'”eccellenza ” decisamente fuori da questo contesto per amore di obiettività.
Qualche successo medico non dà appigli per poter parlare di eccellenza.
La realtà, vista attraverso gli occhi di tanti utenti costretti a ricorrere a cure mediche in Pronto Soccorso, è completamente diversa.
Dunque, ben vengano i sopralluoghi presso questa struttura ospedaliera in lungo e in largo e non solo da parte di esponenti politici.