Trenta giorni dopo l'apertura della crisi, giura il nuovo governo guidato da Giuseppe Conte. E volta subito pagina. Lo fa con i volti e i toni dei nuovi ministri di Pd e Leu che affiancano una delegazione M5s molto rinnovata. Ma soprattutto lo fa con i primi atti in Consiglio dei ministri. Il premier raccomanda ai suoi ministri "leale collaborazione", per archiviare la stagione gialloverde dei "conflitti" e delle "sgrammaticature istituzionali". Luigi Di Maio e Dario Franceschini promettono, a nome delle rispettive "delegazioni", che ci si parlerà di più e si concorderanno le singole misure. Poi tutti insieme, premier e ministri, danno il primo "schiaffo" politico a Matteo Salvini, con la decisione di impugnare una legge regionale del Friuli Venezia Giulia, regione a guida leghista, per alcune norme "discriminanti" verso i migranti. (Ansa)
Governo: parte il Conte bis, primo “schiaffo” a Salvini sui migranti

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