Giorgio Armani si è spento lo scorso giovedì 4 settembre, a Milano. Con la scomparsa di Armani perdiamo uno degli italiani che più ha influenzato il mondo. Perdiamo un uomo che ci ha regalato i frutti di un talento irripetibile: orgoglio del “Made in Italy”, erede contemporaneo dei grandi artisti del Rinascimento italiano.
Noi gli saremo sempre grati per la bellezza, lo stile, l'eleganza che ha saputo esprimere, che ha generosamente, instancabilmente profuso fino agli ultimi giorni della sua vita. Armani non ha solo vestito corpi: ha educato sguardi, ci ha insegnato che la sobrietà può essere rivoluzionaria, che l'eleganza è una forma di rispetto. «Lo stile è eleganza, non stravaganza».
«Vorrei, con la mia storia, essere un esempio, uno stimolo e ricordare a tutti che il lavoro vero porta lontano. Io sono un creativo razionale, ma la spinta nasce sempre dalla passione, da un'intuizione e dal desiderio bruciante di realizzarla. Ogni idea, in fondo, è frutto di un innamoramento e questo lavoro, che per me è la vita, è un atto continuo di amore» – diceva Giorgio Armani rivolgendosi agli studenti al Teatro Municipale di Piacenza (sua città natale), l'11 maggio 2023.
Nessuno come lui, nell'ambito della moda, ha saputo coniugare la classicità con la modernità. Stilista, designer, creatore infinito di forme, di immaginari.
Una sfilata di Armani suscitava in noi la stessa meraviglia, lo stesso stupore che suscita la miracolosa bellezza di un dipinto, una scultura, un'architettura rinascimentale italiana.
Armani ci ha insegnato che «L'eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare». E noi certamente ce ne ricorderemo di Giorgio Armani. E comunque: «I cretini non sono mai eleganti».
Prof. Leandro Janni, presidente di Italia Nostra Sicilia







