Un piano regionale dei rifiuti, per quanto riguarda quelli speciali e pericolosi, che «danneggia le aziende insediate nelle aree industriali di zone classificate Aerca, a elevato rischio di crisi ambientale». Dal municipio di Gela (Caltanissetta), viene lanciato l’allarme di imprenditori del settore e degli stessi Comuni. Le associazioni di categoria “Adq» (Autodemolitori di qualità) e «Confapi» (Confederazione italiana piccola e media impresa), segnalano che «solo nelle zone industriali delle aree Aerca non si potranno più realizzare impianti per il trattamento di rifiuti speciali e pericolosi e anche per quelli già in produzione si rischia lo stop perché verrà applicato un criterio penalizzante in fase di rinnovo delle autorizzazioni».
È stato confermato da imprenditori come Sebastiano Migliore, referente «Confapi», e dal tecnico del settore, l’ingegnere Roberto Bevilacqua. Anche la filiera virtuosa del riciclo della plastica potrebbe finire nel nulla, nonostante i finanziamenti ministeriali già stanziati, come detto da Francesco Liardo, manager di un’azienda attiva nel territorio gelese. «Tutte le aziende delle aree industriali del sud della provincia di Caltanissetta, della Valle del Mela e dell’area siracusana, si trovano nella stessa situazione», è stato detto durante il confronto pubblico. I sindaci di Gela e Butera, Terenziano Di Stefano e Giovanni Zuccalà, sostengono gli imprenditori e sono pronti a supportare un ricorso giudiziario contro il piano regionale.
Imprenditori nisseni, “piano rifiuti blocca nuovi impianti”

Nessun commento
Nessun commento







