“Sappiamo con certezza, da fonti di intelligence, che Stati Uniti e Aiea hanno accertato come l’Iran abbia accelerato l’arricchimento dell’uranio negli ultimi mesi, raggiungendo la capacità sufficiente per costruire sei bombe atomiche, e altre tre nei prossimi tre mesi”. Così, in un briefing con la stampa a Roma sull’operazione “Rising Lion”, l’ambasciatore israeliano in Italia, Jonathan Peled, ha spiegato le ragioni della tempistica scelta da Israele per colpire l’Iran.
Oltre alla corsa nucleare, Israele è preoccupato dalla crescita del programma missilistico iraniano. “La seconda prova molto allarmante è che l’Iran ha accelerato la produzione di missili balistici, arrivando già a possederne centinaia. Ogni missile balistico trasporta oltre una tonnellata di esplosivo: 300 di questi missili equivalgono, in termini di distruzione, a una bomba nucleare”, ha affermato l’ambasciatore.
Peled ha ricordato che “lo scorso anno l’Iran ha lanciato 300 missili balistici contro Israele, che fortunatamente siamo riusciti a intercettare, ma sappiamo con certezza che l’Iran ne possiede centinaia in grado non solo di minacciare Israele, ma anche di raggiungere Roma, Parigi e Londra”.







