Centoventi milioni, centesimo più, centesimo meno. Per un solo anno di lavoro, da luglio 2014 a luglio 2015. I quattro ormai ex amministratori giudiziari dell’Italgas, come scrive Riccardo Arena sul Giornale di Sicilia in edicola, ora presentano il conto. Un conto salato, salatissimo, che potrebbe portare a ciascuno di loro 30 milioni, da porre a carico dell’Erario.
L’Italgas è una azienda-colosso nel campo dell’energia che fu sottoposta dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, presieduta da Silvana Saguto, a una procedura – poi revocata in appello – di sostanziale ripulitura da incrostazioni e infiltrazioni mafiose. Provocate dalla presenza negli appalti di aziende del gruppo degli imprenditori di Belmonte Mezzagno Cavallotti, sottoposti nei primissimi anni Duemila a una confisca per la loro pericolosità sociale, sebbene assolti in campo penale.








