«Con l’aiuto degli dei Caltanissetta promuove il suo territorio». Così recita il nuovo slogan turistico pensato e reso pubblico dagli attuali amministratori della città, che puntano all’organizzazione di grandi eventi. Come il suggestivo evento che ha avuto luogo domenica 20 settembre, presso la cava di un privato cittadino, a Monte Sabucina.
Ma il territorio è fatto di paesaggi, di luoghi, di monumenti. In uno di questi nostri luoghi, dal XII secolo, è sita l’abbazia di Santo Spirito, peculiare testimonianza dell’architettura e dell’arte romanica in Sicilia. Dal 2006, in questo stesso luogo, troviamo il moderno Museo Archeologico Regionale (opera di Franco Minissi), che raccoglie i reperti archeologici provenienti dai siti dell'area di Caltanissetta ed Enna, come Vassallaggi, Capodarso, Sabucina.
Dunque, un luogo speciale, denso. Un luogo importante della città. Uno spazio che andrebbe meglio conosciuto e, ovviamente, tutelato e valorizzato. Fruito. E invece, nella più assoluta indifferenza, lo stiamo sfregiando sempre di più, permettendo l’apertura di attività commerciali assolutamente incompatibili con il sito che, ovviamente, è vincolato (vincolo paesaggistico Media Valle del Salso o Imera Meridionale e il vincolo ecclesiastico). Ma è lecito chiedersi, o meglio chiedere, alla Soprintendenza di Caltanissetta e al Comune di Caltanissetta, a cosa servano tali vincoli? E inoltre: a cosa servano l’articolo 9 della Costituzione, il Codice dei Beni culturali e del Paesaggio e così via di seguito?
Italia Nostra, pertanto, intende presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Caltanissetta per l‘ingiustificabile, ulteriore sfregio al contesto paesaggistico di contrada Santo Spirito.
Prof. Leandro Janni, presidente di Italia Nostra Sicilia








