Coca-Cola rompe la sua tradizione ultra centenaria e si lancia nelle bevande alcoliche. Per ora si tratta di un semplice esperimento limitato al mercato giapponese, ma che mostra chiaramente come il colosso delle bollicine sia pronto a esplorare altri segmenti. Il shochu è un distillato simile alla vodka e deriva da patate, orzo o riso ed è molto popolare in Giappone, dove i chu-hi sono presenti pressoché ovunque: dal 2013 la crescita annuale di questo segmento di mercato oscilla fra il 5% e il 25%. Con un contenuto alcolico cha varia fra il 3% e l’8%, le bevande di chu-hi sono in diretta concorrenza con la birra e particolarmente attraenti per il pubblico femminile.
«E' una cosa unica nella nostra storia. Coca-Cola si è sempre concentrata interamente sulle bevande non alcoliche e questo è un modesto esperimento per una nicchia specifica del nostro mercato», afferma Jorge Garduno, presidente della divisione giapponese di Coca-Cola. «Non abbiamo mai effettuato esperimenti nella categoria a basso contenuto alcolico, ma questo è un esempio di come continuiamo a esplorare opportunità al di fuori del nostro core business» aggiunge. In Giappone Coca-Cola si è lanciata in altri esperimenti, proponendo sul mercato prodotti ad hoc non disponibili da altre parti. Fra questi alcuni tipi di the e caffè, ma anche la Coca-Cola Plus, una Coca lassativa.
Per la Coca-Cola si tratta di un passo importante e essenziale, visto come le nuove generazioni preferiscono bevande non frizzanti e soprattutto senza un elevato contenuto di zucchero. Alla fine degli anni 1970, Coca-Cola aveva provato ad affacciarsi all’industria del vino, acquistando vigneti in California e un produttore di vino nello stato di New York: l'esperimento era risultato nella vendita di vino in lattina sui voli United Airlines.








