In merito alla recente nota diffusa da Azione Caltanissetta sugli eventi musicali definiti “feste private”, riteniamo opportuno intervenire per ristabilire un equilibrio nel dibattito pubblico e per difendere la dignità e l'iniziativa di tanti giovani del nostro territorio.
Ridurre la questione a una mera violazione delle norme, paventando scenari di concorrenza sleale o di rischio per la sicurezza pubblica, rappresenta una semplificazione pericolosa. Dietro molti di questi eventi c'è un mondo fatto di ragazzi che scelgono di non abbandonare la propria città, di realtà associative che si impegnano per creare momenti di aggregazione, di gruppi che con risorse limitate ma grande passione offrono spazi di socialità alternativi e sani.
In un contesto dove i luoghi di incontro sono sempre più rari, dove l'emigrazione giovanile è una ferita aperta e dove l'apatia rischia di dilagare, criminalizzare chi cerca di dare vita a momenti di svago e comunità appare non solo fuori luogo, ma anche profondamente ingiusto.
È giusto e doveroso che vi siano controlli laddove necessario, ma non spetta alla politica giudicare la legittimità fiscale o normativa di questi eventi. Questo è un compito che la legge affida ad autorità preposte, che operano secondo criteri tecnici e oggettivi. La politica, invece, dovrebbe interrogarsi su come accompagnare queste realtà, semplificare le regole, costruire percorsi di dialogo e collaborazione.
Come Lega Giovani Caltanissetta, rivendichiamo con orgoglio la difesa di chi vuole animare questa città con iniziative, musica, cultura e partecipazione. Crediamo che servano regole, ma anche comprensione, ascolto e Libertà. Non possiamo permettere che la voglia di fare, di restare e di costruire nel rispetto della legalità e del buon senso venga soffocata da generalizzazioni o campagne dissuasive.
Siamo e saremo sempre dalla parte di quei giovani che, invece di lamentarsi o andarsene, scelgono di restare, di creare e di vivere il proprio territorio.
Il Coordinatore Provinciale Lega Giovani Caltanissetta Giovanni Schillaci.







