“Una persona che non ha nessun incarico politico entra e esce dall'ufficio, partecipando a riunioni coi dipendenti e coi dirigenti, mettendo bocca sulla gestione della provincia stessa. Non è un dipendente e non è un consulente o un componente dello staff. Non è giusto ed è uno scandalo quello che il presidente consente di fare ai suoi amici”. Arriva la denuncia Facebook della consigliera provinciale Annalisa Petitto, che ha presentato un esposto in procura sulla vicenda.
Sono arrivate anche le reazioni, come quella di Basilio Martino, consigliere provinciale di opposizione. “Leggo le ricostruzioni di una nota giornalista nissena sul suo profilo Facebook e le parole del Presidente Tesauro sull'esposto presentato dalla collega consigliera provinciale Annalisa Petitto, e sento il dovere, come consigliere provinciale di opposizione, di intervenire con chiarezza.
Una cosa va detta senza giri di parole: la collega consigliera provinciale Annalisa Petitto ha pieno titolo e piena ragione istituzionale nel chiedere chiarimenti su una presenza ricorrente all'interno dei corridoi della Provincia da parte di soggetti che, allo stato degli atti, non risultano titolari di incarichi, deleghe o ruoli formalmente attribuiti.
Qui non stiamo parlando di parcheggi, né di “presenze sporadiche”, come prova a liquidare la vicenda il Presidente Tesauro. Stiamo parlando di una questione di corretta gestione degli spazi istituzionali e di tutela delle procedure pubbliche, che impongono trasparenza nei rapporti tra amministrazione, personale e soggetti esterni.
In più parti, anche all'interno della stessa maggioranza, è emersa negli ultimi mesi la percezione di una presenza non istituzionale all'interno degli uffici, percezione che – in assenza di chiarimenti ufficiali – genera inevitabilmente interrogativi sul ruolo effettivo di chi frequenta stabilmente gli spazi dell'ente. È proprio per evitare equivoci, sospetti o interpretazioni improprie che occorre fare piena luce.
Il Presidente Tesauro dice: «Decido solo io e i dirigenti, nessuno decide al posto nostro». Ma il punto non è la firma formale: il punto è garantire la massima trasparenza sul processo decisionale e su chi possa avere accesso agli uffici, anche solo informalmente.
Per questo considero l'esposto, la segnalazione al Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT) e l'interrogazione presentati dalla collega consigliera provinciale Annalisa Petitto atti doverosi, mirati esclusivamente a tutelare l'ente. Strumentale è semmai tentare di ridurre tutto a una polemica su un parcheggio, quando in discussione c'è il rispetto delle norme sull'accesso agli uffici pubblici e la distinzione necessaria tra funzioni istituzionali e presenze private.
So bene – perché lo viviamo tutti in Consiglio – che anche una parte della maggioranza ha espresso, in più occasioni, preoccupazione per questa situazione, e che il tema è stato portato all'attenzione dei vertici politici di riferimento. Se oggi una collega consigliera provinciale ha il coraggio di rompere il silenzio e mettere tutto agli atti, il minimo che possiamo fare, come opposizione, è stare dalla parte della trasparenza.
Per quanto mi riguarda, considero grave che si sia dovuti arrivare a un esposto per affrontare un problema che poteva essere chiarito con un atto interno dell'amministrazione. Ritengo insufficienti e difensive le parole del Presidente Tesauro e annuncio che sosterrò in ogni sede la richiesta di fare piena luce su quanto sta accadendo all'interno del Palazzo della Provincia.
Le istituzioni non appartengono ai Presidenti, ai loro collaboratori o a chiunque frequenti gli uffici senza un ruolo definito: appartengono ai cittadini. E finché siederò in Consiglio provinciale, il mio posto sarà sempre dalla parte di chi chiede regole chiare, trasparenza e responsabilità definite.
Alla collega consigliera provinciale Annalisa Petitto va il mio sostegno pieno e leale su questa battaglia, che riguarda tutti, maggioranza e opposizione.
Proprio per rafforzare, in modo istituzionale e responsabile, l'azione di trasparenza avviata dalla consigliera Petitto, ritengo doveroso comunicare che anche io provvederò a presentare un mio esposto presso la Procura della Repubblica, affinché vengano effettuati gli accertamenti ritenuti opportuni. Si tratta di un atto non politico, ma istituzionale, finalizzato esclusivamente a tutelare l'ente, il personale e l'immagine della Provincia, affinché ogni dubbio venga chiarito nelle sedi competenti”, dice Martino.








