Un caso che preoccupa il Sunia, la CGIL e la Fillea CGIL che non è altro che Il risultato di un sistema che ha smesso di
prendersi cura di migliaia di cittadini La crisi degli sfratti che si sta sviluppando nella nostra città, non è solo questione di accessibilità economica, ma minaccia la stabilità democratica e la dignità umana.
Questo è il dramma dell'emergenza abitativa e lavorativa, che non trova risposte concrete da parte delle istituzioni,
per garantire il Diritto fondamentale dell'abitare.
Si tratta di occupanti abusivi di un immobile di proprietà dello IACP di Caltanissetta ma che hanno presentato regolare richiesta di sanatoria per regolarizzare la loro posizione, con la norma approvata all' ARS. La loro istanza, però, è stata respinta.
La loro è una delle molteplici domande di sanatoria già presentata al Comune di Gela, da parte di famiglie interessate a regolarizzare la posizione abitativa e a pagare un canone di locazione. Queste famiglie non hanno potuto dimostrare da quando occupano abusivamente l'abitazione, il 90% degli occupanti abusivi risulta residenti da padri, madri e fratelli.
“Come si fa a produrre atti ufficiali per dimostrare l'inizio dell'occupazione antecedente al 31 dicembre 2017, come
chiede la norma approvata all' ARS?Si chiede alle famiglie l'esibizione di documenti ufficiali per stabilire la data, ma c'è una legge, la Renzi-Lupi, che rende questo difficile. La norma stabilisce infatti che chi occupa un'immobile abusivamente non ha diritto dell'iscrizione all'anagrafe e non può di conseguenza avere un contratto di luce e acqua, impedendo a migliaia di famiglie di poter veder riconosciuti i propri diritti fondamentali. Una legge che ostacola un'altra legge. Riteniamo che i problemi di natura burocratica-amministrativa che stanno emergendo rischiano di sospingere nell'irregolarità e nella clandestinità decine di famiglie che fiduciose, hanno presentato istanze per la regolarizzazione della loro condizione e del rapporto con la pubblica amministrazione e con l'IACP. Così la burocrazia si carica di ulteriori responsabilità rispetto l'aumento del disagio sociale e abitativo. Motivo per cui chiediamo un immediato intervento da parte delle istituzioni a garanzia di chi si è fidato della normativa e ha espresso volontà di regolarizzare il proprio rapporto”, si legge nel comunicato.








