Lattughe che sanno d'amore, di inclusione e di gioia. Sono 36 quelle raccolte dai ragazzi del centro di aggregazione psicosociale per persone con disabilità “Raggi d'Isole” della cooperativa Etnos di Caltanissetta. E l'angolo verde che hanno creato la scorsa primavera si chiama proprio così: “L'orto di Raggi d'Isole”. Sono 26 i ragazzi del centro di aggregazione coordinato da Giuseppina Amico che grazie a Maurizio Scarlata, psicologo in pensione dell'Asp con la passione per la natura, hanno realizzato l'orto con la tecnica dei cassoni, ovvero aiuole rialzate all'interno di un contenitore in legno dove è possibile coltivare diversi ortaggi. Quest'anno per i ragazzi – che si sono occupati di piantare, annaffiare e raccogliere le lattughine – è il secondo raccolto. E ieri le soddisfazioni sono state tante: le lattughe, completamente biologiche e belle anche da vedere, sono state in parte portate nel bar inclusivo Aut Cafè e nella casa di riposo Nonni Felici, e in parte portate a casa dagli stessi ragazzi. “Oggi – dice il presidente della cooperativa Etnos, Fabio Ruvolo – vogliamo condividere con voi un momento straordinario: la raccolta delle lattughe nei sorrisi contagiosi dei giovani del percorso di autonomia ‘Raggi D’Isole'. Queste 36 lattughe non sono solo un prodotto della terra, ma sono il frutto di un progetto che va oltre ogni barriera, dove ogni sorriso è un traguardo raggiunto e un’emozione condivisa. Con immenso orgoglio, raccontiamo il valore di un’iniziativa che non si ferma davanti alla disabilità ma si arricchisce nel coinvolgimento emotivo, rendendo speciale ogni istante. Dopo la raccolta, tutti insieme, ci siamo diretti all’Aut Cafè per donare alcune delle nostre lattughe e successivamente dai Nonni Felici, per condividere la gioia di questo piccolo miracolo che ci appartiene e che ci riempie di generosità. Un progetto della cooperativa sociale Etnos che, con dedizione e professionalità, si impegna ad affrontare la disabilità, donando autonomia e una speranza nuova. Un progetto che stiamo realizzando grazie al finanziamento del Comune di Caltanissetta e in particolare all'assessorato alle Politiche Sociali”.