La sfida tutta al femminile di Via Castellana Bandiera, opera prima della drammaturga palermitana Emma Dante, è stata accolta con applausi stamani alla prima proiezione stampa. Eppure il primo film italiano in corsa per il Leone d'Oro in questa 70/ma edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia ha una storia davvero minimalista, di impianto teatrale. Ovvero esattamente quello che è il territorio privilegiato della nota regista che fa il suo esordio al cinema con un adattamento di un suo romanzo omonimo.
Che succede in questo film? Non molto. Lo scirocco soffia su Palermo quando due donne, Rosa (Emma Dante) e Clara (Alba Rohrwacher), innamorate l'una dell'altra, restano imbottigliate con la loro auto in via Castellana Bandiera. Nello stesso momento un'altra macchina, guidata da Samira (Elena Cotta), una donna di origine albanese, dentro la quale si ammassa la famiglia Calafiore, arriva in senso contrario ed entra nella stessa strada.
Tra le due donne, intrappolate nelle loro auto, è sfida. Un duello tutto al femminile silenzioso, senza bere, mangiare e dormire. Per loro anche fare pipì diventa motivo di scontro. Samira è una donna albanese dura come la pietra, come le contadine di una volta, la fa in piedi, nascosta dal suo abito lungo, mentre Rosa rivela la sua modernità e si accuccia in un angolo.
Tra le due donne una di fronte all'altra corrono ben poche parole. Più che altro si guardano l'una l'altra. Niente sembra distoglierle da quella sfida in cui concentrano la loro stessa ragione di vivere. Nel frattempo, senza troppi ideali, il quartiere intorno a questo duello interviene come può. Nel suo modo cialtrone, pratico e popolare. Ovvero facendo scommesse su quali delle due donne cederà per prima il passo. Unica debolezza di Samira (cha ha la fama, per la sua durezza, di avere “i piedi di capra”), quella verso un nipote sedicenne. Solo a lui la vecchia dedica tenerezze, sguardi dolci e carezze. Perché, proprio come si vede a inizio film, l'anziana Samira ha un forte dolore dentro il cuore, quello di aver perso una giovane figlia per tumore.
Nel cimitero, come si vede in una delle prime scene di Via Castellana Bandiera (in sala dal 19 settembre con Cinecittà Luce, RPT Cinecittà Luce), Samira si trova bene, si mette sulla tomba della figlia e dà da bere ai cani randagi senza preoccuparsi troppo che questi bevano nei vasi dove ci sono stati, fino a poco prima, i fiori.
Cinema: Venezia osanna Emma Dante e il suo mondo femminile
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