Pubblicato il: 30/11/2024 alle 17:02
ANCIPA chiusa, ANCIPA aperta, questo è il dilemma.
Le notizie delle ultime ore confermano quello che ormai da mesi affermiamo senza sosta in tutte le sedi: la gestione della crisi idrica a Caltanissetta è lasciata all’improvvisazione e al dilettantismo dell’amministrazione Tesauro e del Governo Regionale.
Hanno chiuso ANCIPA e solo dopo si accorgono che l’acquedotto che dovrebbe portare l’acqua dal campo pozzi San Giuliano al partitore Blufi, è un colabrodo!
E anziché 90 litri al secondo, a Caltanissetta, arrivano appena 20 litri al secondo.
E cosa fanno? Forzature e pressioni politiche all’interno della cabina di regia per continuare a condividere con cinque comuni dell’ennese (che non hanno e non possono avere pozzi) quella poca acqua rimasta all’ANCIPA.
Operazione riuscita per poche ore, il tempo per uscire comunicati di auto celebrazione.
L’ANCIPA bassa (quella che rifornisce Caltanissetta) è stata di nuovo chiusa, intorno a mezzogiorno, dopo l’occupazione della stessa da parte dei sindaci e degli abitanti dei cinque comuni ennesi, ANCIPA dipendenti.
Quindi….. punto e a capo e lettera maiuscola.
E’ sotto gli occhi di tutti il peso politico del sindaco ombra Mancuso e del sindaco di forma Tesauro che al netto di promesse e di vane rassicurazioni non sono stati in grado di arrivare alla chiusura di ANCIPA con un “piano B” operativo ed efficiente.
Sappiamo da mesi che il 15 novembre Caltanissetta si sarebbe dovuta rendere autonoma da ANCIPA e che il campo pozzi di cda San Giuliano (tra Mazzarino e Butera) avrebbe dovuto erogare oltre 90 litri al secondo alla città di Caltanissetta per garantire la turnazione a sei giorni che, lo ribadiamo, non è per noi una conquista né motivo di orgoglio.
Il colabrodo dell’acquedotto non doveva essere riparato per tempo? Mancuso, Tesauro e tutti gli accoliti cortigiani, piuttosto che beatificare una forzatura politica perpetrata di notte e notte,pretendano che Sicilacque metta in moto tutte le autobotti della Sicilia ( protezione civile, forestale) e che vengano a riempire i serbatoi della nostra città. Sempre se ne sono in grado.
Non domani, adesso!
Siciliacque e’ proprietario dell’acquedotto di cui parliamo oltre ad essere società partecipata della Regione Sicilia e gioca sulla pelle dei nisseni!! Si chieda che risarcisca i nisseni garantendo l’acqua nei recipienti della città fino a quando non avrà riparato l’acquedotto dal campo Pozzi al partitore Blufi.
L’amministrazione Tesauro e il deputato Mancuso sono al banco di prova: dimostrassero questo famoso legame con il Governo Regionale e facessero mobilitare chicchessia per portare l’acqua nei recipienti della nostra città, anziché fomentare la guerra tra i cinque comuni dell’ennese, ANCIPA dipendenti, e Caltanissetta che già dal 15 novembre dovrebbe essere ANCIPA indipendente, e non lo è!
Cosa hanno fatto, da cosa erano distratti per aver dimenticato di verificare l’efficienza dell’acquedotto? Non è tollerabile, ammissibile ne’ più sopportabile un pressappochismo di questa portata.
Siamo vicini e solidali ai sindaci dell’ennese che stamattina hanno occupato l’ANCIPA perché con loro condividiamo la necessità di rivendicare, per tutti i comuni in causa, compreso il nostro, il diritto all’acqua e soprattutto ad una gestione matura, consapevole e trasparente della crisi idrica che non appartiene al Governo Regionale, a Siciliacque ne’ men che mai all’amministrazione Tesauro-Mancuso. Ancora una volta, invece, riscontriamo una imbarazzante ostentazione di risultati frutto invece della loro stessa inerzia e del dilettantismo che li contraddistingue ormai anche nel panorama regionale! Siamo stati tacciati populisti e allarmisti, ma i fatti confermano che siamo stati e siamo realisti oltre che consapevoli di avere un’amministrazione comunale con inesistenti riferimenti regionali, inconcludente, incapace in grado solo di autoincensarsi e di mettere in campo operazioni di distrazione di massa (festival, concerti, street food etc) e colpi di mano di basso livello.
La città è assettata non solo di acqua ma di informazioni chiare e trasparenti che, come gruppi di opposizione chiederemo avanzando istanza di consiglio comunale monotematica urgente, l’ennesima, sullo stato della crisi idrica a Caltanissetta, già lunedì mattina.
Come gruppi di opposizione in consiglio comunale ci dichiariamo in assemblea permanente e in procinto di vagliare azioni ed iniziative politiche congiuntamente alla cittadinanza attiva ed alle attività commerciali che già subiscono i danni della mancanza di acqua (panifici, pizzerie, parrucchierie, lavanderie, bar, ristoranti) a sostegno delle quali promuoveremo iniziative di supporto concreto.
Annalisa Petitto ( CLTUTTALAVITA)
Felice Dierna ( CLTUTTALAVITA)
Calogero Palermo ( INSIEME)
Roberto Gambino ( AVANTI COSÌ)
Federica Scalia ( Movimento 5 stelle)
Vincenzo Cancelleri ( Fare Centro con Totò Licata)
Luigi Bellavia ( Orgoglio Nisseno)
Armando Turturici ( Futura e Democratica)
Carlo Vagginelli ( Futura e Democratica)
La quaresima è arrivata, per noi Natale al buio di idee e sotto l’albero il pieno di pacchi di chiacchiere che denotano che sotto i capelli c’e’ il sottovuoto di neuroni.
Adesso che faranno? Ai posteri l’ardua sentenza in attesa che i giudici diano la loro.
Inetti e incapaci
Caltanissetta città fallita e città di lecchini cosa volete trovare fanno politica senza lottare vivono di aria e si sentono chissà chi sti lecchini
Mi pare che non “sappiamo da mesi” ma sappiamo da anni che esiste un problema idrico. I pozzi potevano essere trovati e connessi negli anni scorsi. I vari autori di questo comunicato hanno avuto anni a disposizione, come amministratori o come consiglieri di minoranza, per evidenziare questo problema.
E i concerti e gli eventi non c’entrano nulla con l’acqua. Non facciamo polvere inutilmente, per favore, perché queste sono cose che si dovrebbero organizzare e che sono offerte da tutte le amministrazioni. Menzionarle vi fa perdere credibilità.
Io, da cittadino, noto che dopo 60 anni e €250m la diga Blufi è praticamente inesistente. La colpa è di tutti voi e di tutti i partiti che rappresentate.
Vergognatevi.