Giuseppe Conte a Palermo: “Mandiamo a casa Schifani”

Una lunga giornata palermitana per il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, che nel capoluogo siciliano ha partecipato a un sit-in contro il governo regionale e ha risposto a numerose domande dei giornalisti toccando temi politici, sanitari ed economici. L’ex premier ha lanciato un duro attacco alla giunta Schifani, intervenendo sulle recenti inchieste giudiziarie che hanno coinvolto esponenti politici e figure legate alla sanità regionale. «L'urgenza è che questo governo regionale vada a casa. E’ sommerso dagli scandali per corruzione. Scandali che ripropongono un malcostume che ritorna».
Davanti al murale dedicato a Falcone e Borsellino, alla Cala a Palermo, oggi cittadini ed esponenti del fronte progressista hanno organizzato un sit-in con in mano cartelloni con scritto «Schifani dimettiti», «Alleati con un condannato in vita», «Non ci togliere la speranza». All’iniziativa, organizzata dal Movimento 5 Stelle e delle forze alternative al centrodestra alla Regione Siciliana, hanno partecipato oltre al presidente nazionale del M5S Giuseppe Conte, anche Pierpaolo Montalto, segretario regionale di Sinistra Italiana, Fabio Giambrone portavoce di Europa Verde, il coordinatore del M5S in Sicilia Nuccio Di Paola, la vice segretaria del Pd in Sicilia Valentina Chinnici, il leader di Controcorrente Ismaele La Vardera e i senatori del M5S Barbara Floridia e Dolores Bevilacqua, insieme all’europarlamentare Giuseppe Antoci del M5S e all’eurodeputato Leoluca Orlando di Avs.
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Conte ha poi proseguito: «Mi chiedo – prosegue – di fronte anche ad esponenti di Fratelli d’Italia coinvolti, di fronte al caso dei concorsi truccati in sanità che ha visto direttamente coinvolto, ancora una volta, Totò Cuffaro, di fronte ad esponenti della Lega coinvolti anch’essi in scandali, come possa Giorgia Meloni far finta di nulla, visto che ha detto che è scesa in politica per l’esempio di Borsellino. Come si può tollerare questo sistema di malaffare e corruzione?», ha concluso Conte.