Superata la stagione invernale, è sceso il silenzio sulla grave crisi idrica che ha visto l’area del nisseno ed ennese, ritornare a scenari simili a quelli degli anni sessanta. Abbiamo assistito al solito scarica barile di responsabilità, alle solite procedure di emergenza, ricerca pozzi e acquisto autobotti, per passare ad altro nel momento che le piogge hanno riempito gli invasi.
Ci ritroveremo certamente all’inizio dell’estate, se non prima, al razionamento dell’erogazione idrica, con i cittadini costretti a riprendere i contenitori ed ai soliti turni a sei o dieci giorni. Mai che qualcuno paghi per un disservizio che è da definire da terzo mondo e che è la cartina di tornasole del fallimento della politica e dell’apparato burocratico che gestisce i nostri territori. I Socialisti di Caltanissetta individuano quale responsabile di questo stato di cose, il Governo Regionale che ad oggi non ha un piano delle acque efficiente, che ha lasciato infrastrutture mai completate e non ha mai trovato le soluzioni più idonee per superare il ripetersi delle emergenze.
Siamo ancora al paradosso, con potabilizzatori senza dighe come nel caso del Blufi o dighe senza potabilizzatori, come avviene all’invaso di Villarosa dal quale non è stato mai prelevato neanche un litro di acqua. La responsabilità primaria è da addebitare pertanto alla classe politica regionale rappresentanti il territorio che non è stata capace di sensibilizzare il Governo regionale al problema. Pari responsabilità è da addebitare anche ai Comuni e in particolare al Comune di Caltanissetta, per non essere stato più incisivo nei confronti del Presidente Schifani alla soluzione definitiva del problema idrico della città.
Le soluzioni ci sono, ed anche a costi non elevati e di facile attuazione, e persino il Consiglio Comunale di Caltanissetta ha votato a favore di una soluzione, proposta dal Dott. Franco Mangiavillano, Geologo nisseno di grande esperienza, che ha proposto la trivellazione di pozzi alla base delle Madonie(sotto Monte Cervi), che potrebbe portare al potabilizzatore del Blufi dai 200 ai 300 litri/sec, un quantitativo di acqua che affrancherebbe la città di Caltanissetta, il cui fabbisogno è mediamente di 150 – 180 litri/sec.. Questa ipotesi fatta sua dal Consiglio Comunale all’unanimità, non si comprende se ha avuto un seguito. Risulta che, in periodo di emergenza, si era costituita una cabina di regia regionale che aveva valutato positivamente la proposta del Geologo Mangiavillano, valutato il costo in 25 milioni di euro, e all’occorrenza si doveva stipulare una convenzione con l’Università di Palermo per acquisire dati scientifici di base per la realizzazione del progetto.
I Socialisti nisseni chiedono all’Amministrazione Comunale:
- Come intende muoversi a difesa del mandato del Consiglio Comunale?
- Quali azioni sono state fatta nei confronti del Presidente Schifani?
- Ritiene il Sindaco di dovere promuovere un incontro per stimolare il processo di realizzazione
delle opere necessarie di affrancamento dalla risorsa idrica della nostra città?
Oggi non è più accettabile che un territorio venga privato di un bene di prima necessità come l’acqua. La Politica e chi governa devono battersi affinché questo disservizio, che per tanti anni ha martoriato il nostro territorio, venga definitivamente risolto, archiviato e gettato nel dimenticatoio. Il Partito Socialista Italiano, storicamente sempre vicino alle necessità dei cittadini, continuerà a stimolare i nostri governanti affinché svolgano sino in fondo il loro compito, che è quello di servire le popolazione dei beni essenziali e lavorare ogni giorno per la crescita del benessere nel territorio.
Federazione Prov.le P.S.I. Caltanissetta: Roberto Messina. Giuseppe D’Antona. Agostino Cascio