Lunedì 27 gennaio la giornata internazionale in commemorazione delle vittime del nazismo, indetta il giorno della liberazione dei superstiti di Auschwitz per non far dimenticare alle future generazioni le vittime della Shoah e il potenziale di crudeltà dell’essere umano. La Diocesi di Caltanissetta ha organizzato un momento di riflessione, curato dalla Professoressa Fiorella, Falci, sulla figura di Edith Stein, ebrea tedesca, filosofa e vittima del martirio nazista. La donna, allieva e assistente del filosofo della Fenomenologia Husserl, attraverso il suo percorso di fede ha delineato un nuovo codice delle relazioni tra i soggetti attraverso l’empatia. Edith Stein, in particolare, ha approfondito la differenza tra uomini e donne anche nell’ambiente teologico, precorrendo di molti anni gli studi del settore, e della cura e della soggettività relazionale come alternativa all'esistenzialismo individualista.
La donna, vissuta tra il 1891 e il 1942 ha vissuto il dramma delle due guerre mondiali, dopo un periodo di ateismo ha scelto di convertirsi al Cristianesimo e di abbracciare vita monacale delle carmelitane. E’ proprio con questi abiti, indossati nel Convento olandese di Echt, insieme alla sorella Rosa, che Edith è stata raggiunta dai tedeschi per la deportazione Auschwitz dove, pochi giorni dopo, è morta con le camere a gas. La filosofa, insieme ad Hannah Arendt e Simone Weil, può essere considerata un simbolo della drammatica vicenda dell'Europa del ‘900.
La relatrice, Fiorella Falci che nel suo intervento seguirà il percorso culturale dell’affascinante e profonda figura, spiega che “la scelta della Croce per la Stein viene vissuta come riscatto della sofferenza dei popoli martoriati dalle due guerre mondiali e dall'oppressione dei totalitarismi. Del pensiero filosofico di questa monaca – conclude la Falci – restano emblematiche non soltanto i suoi scritti (“Scientia Crucis” è il titolo di uno dei suoi testi più importanti) – ma anche le sue ultime parole pronunciate alla sorella, andando verso la camera a gas: Vieni, andiamo per il nostro popolo”. La sua testimonianza è stata valorizzata da Giovanni Paolo II, che nel 1998 l'ha proclamata santa e l'anno successivo compatrona d'Europa, insieme a S. Caterina da Siena e S. Brigida di Svezia.
Durante la riflessione verranno ascoltati brani tratti dal musical “Edith, la verità dell’amore” di Vincenzo Giovino.
L’incontro “Edith Stein: nella feritoia della verità” si svolgerà dalle ore 17.30 al Museo Diocesano di Caltanissetta, viale Regina Margherita – 93100 Caltanissetta
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