Pubblicato il: 13/05/2014 alle 10:14
“I nostri ragazzi di scuola media a cavallo di una età che li vorrebbe bambini e adulti come tutti coloro che vivono l’ambivalenza dell’adolescenza, sono cresciuti di colpo impegnati a tirare fuori dalle macerie le persone a loro care”. Le parole di Giuliano Tomassi, dirigente scolastico della scuola secondaria di 1° grado “Dante Alighieri” di L’Aquila, raccontano il potere della musica come elemento di rinascita, di recupero e coesione, oltre che artistico. Gli alunni della “Dante Alighieri” saranno fra i concorrenti della quarta edizione Concorso Musicale Nazionale “Musicalmuseo”, premio Kairos Rotary CL, in programma a Caltanissetta dal 15 al 17 maggio e rivolto agli alunni delle scuole medie a indirizzo musicale e ai giovani talenti, al quale parteciperanno 2077 concorrenti (cifra record per i concorsi di tal genere) provenienti da tutta Italia. Giungeranno nel capoluogo nisseno studenti, oltre che da tutti i capoluoghi siciliani, da Roma, L’Aquila, Taranto, Reggio Calabria, Frosinone, Gioia Tauro, Vibo Valentia, Tropea.
Il concorso, organizzato dal maestro Mirko Gangi, patrocinato dal Comune di Caltanissetta e dalla Provincia Regionale di Caltanissetta, si svolgerà presso la Biblioteca Luciano Scarabelli, la chiesa di Sant’Agata al Collegio e il Teatro Regina Margherita. Ulteriore lustro alla manifestazione è conferito dalla presenza nelle commissioni giudicatrici di maestri di fama internazionale: nel settore orchestra il Maestro Nunzio Ortolano, musica classica il Maestro Antonio Sottile e musica elettrica il Maestro Andrea Quartarone.
La musica non può essere definita solo qualche segno nero in un pentagramma ma un modo per esorcizzare il dramma vissuto in prima persona e la perdita non soltanto dei propri luoghi d’infanzia e gioventù ma delle persone care, amici e parenti, che riempivano la propria vita. “309 morti e 1800 feriti in quella notte tra il 5 e il 6 aprile 2009 ha portato con sé isteria, shock, paura ma, soprattutto, ansia incertezza sul futuro e rabbia. Abbiamo perso, purtroppo, due ragazze ed un insegnante – continua il Dirigente Scolastico – e ciò ha scosso notevolmente i ragazzi ma tutti i cittadini hanno assorbito il colpo che li ha segnati cambiandone abitudini e modo di rapportarsi con gli altri. Purtroppo in città è cresciuto l’uso di psicofarmaci, di alcolici e sono aumentate le separazioni. I nostri giovani hanno perso la bellezza del centro storico come luogo di incontro sostituendolo con i centri commerciali. Per questo abbiamo offerto ai nostri giovani il massimo della disponibilità della scuola e del fare musica al suo interno, convinti che la perdita dell’identità fosse il pericolo maggiore per una generazione che non ha vissuto a pieno i luoghi, le situazioni, la storia, le tradizioni, e tutto ciò che costituisce il patrimonio di un territorio. Tuttavia l’energia dei giovani è quella che dà la forza a chi giovane no è e che lo spinge a lottare per una ricostruzione più rapida possibile, ricostruzione fisica e ricostruzione dell’anima. Del resto è stata la capacità dei nostri giovani che, ad esempio, nel campo sportivo ci ha portato risultati eccellenti a livelli nazionali in più di uno sport proprio nel dopo sisma e con squadre organizzate alla meglio con chi era disponibile. Il nostro territorio risorgerà, pezzo dopo pezzo, ci vorrà del tempo ma la tenacia dei nostri ragazzi ci aiuterà a rifondare la città e noi stessi”.