Il Codacons ha inviato oggi una richiesta ufficiale rivolta a tutte le autorità competenti: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministeri interessati, Regione Siciliana, Prefettura di Catania, Città Metropolitana e Comuni dell’area etnea, per denunciare gravi falle nei sistemi di sicurezza sul vulcano Etna e sollecitare l’adozione immediata di misure a tutela dell’incolumità pubblica.
La richiesta, fondata su elementi oggettivi e giuridicamente rilevanti, fa seguito agli episodi del 2 e 3 giugno scorsi, quando decine di turisti sono stati accompagnati fino a oltre 2.500 metri di altitudine, in piena fase eruttiva del vulcano, tra cenere, lapilli e fumo, in assenza di adeguate misure di prevenzione, assistenza e controllo. Alcuni varchi risultavano aperti e la gestione dei flussi si è dimostrata disomogenea, frammentaria e potenzialmente pericolosa.
Il Codacons sottolinea che l’accaduto configura una possibile violazione del diritto fondamentale alla sicurezza, tutelato dall’art. 32 della Costituzione, e richiama l’obbligo, in capo agli enti pubblici, di adottare tutte le misure necessarie per prevenire situazioni di pericolo in aree classificate ad elevato rischio naturale.
Nella comunicazione trasmessa oggi si chiede di accertare eventuali omissioni o responsabilità da parte dei soggetti istituzionali e gestionali coinvolti, di sospendere precauzionalmente le escursioni nelle zone più esposte e di avviare un percorso formale per l’elaborazione di un piano unico, legalmente vincolante, scientificamente validato e attuabile in tutti i versanti dell’Etna. Inoltre, l'associazione ritiene essenziale installare o potenziare la cartellonistica plurilingue che segnali con chiarezza i livelli di rischio attuali e le aree interdette, nonché istituire un sistema di allerta rapida (via SMS, app, notifiche sonore) rivolto agli escursionisti registrati e alle guide ambientali.
“L’incolumità delle persone non può essere subordinata ad alcuna logica turistica o discrezionalità operativa – dichiara il Codacons –. Serve un sistema normativo e tecnico coordinato, capace di garantire controlli effettivi, trasparenza e responsabilità. Non si tratta solo di organizzazione, ma di rispetto dei principi fondamentali dell’ordinamento”.
Il Codacons vigilerà affinché venga ripristinato un presidio efficace di legalità e prevenzione sull’Etna, nel rispetto dei diritti dei cittadini, dei visitatori e dell’ambiente.